Autore originale del testo: Fausto Anderlini
Esempi particolarmente riusciti di saprofiti al seguito (anzi alla testa) della Conti.
Ricopio da Cecilia Alessandrini questa testimonianza su Ciaone Carbone, mentore locale di Isabella Conti. Un tipo eletto parlamentare del Pd che per tirargli fuori i 15 euro (sic) della tessera bisognava fargli la posta sotto casa. Ma la situazione era la stessa (così mi dicevano i compagni) per altri illustri esponenti renziani di provenienza universitaria accasati al circolo passepartout in coppia coniugale e transitati brevi manu in parlamento, in Regione e in Europa. Fu anche per l’insopportabile pesantezza di questi saprofiti, per l’imposizione della loro insostenibile mediocrità morale, prima ancora che per una questione di linea politica, che ce ne andammo. Fummo sospinti fuori, letteralmente cacciati, per il disgusto e l’olezzo, come ci fossimo trovati in casa (nostra) un tizio che faceva i bisogni senza neanche chiudere la porta del bagno, ammorbando l’aria. Ce ne andammo per respirare.
E adesso ritornano, dietro gli occhi da gatta della innocente Isabella. Come sostanza che si rivolta al badile.
“Il circolo PD di cui ero segretaria annoverava tra gli iscritti eccellenti anche CiaoneCarbone, quello della smart prestata a Renzi. All’epoca costui era parlamentare e, ogni anno, toccava ricordargli di pagare i 15 euro della tessera del partito nelle cui file era stato eletto. L’ultima volta la persona che si occupava del tesseramento mi chiese di occuparmi personalmente della tessera di sto qua perché lei, la persona di cui sopra compagna storica e sempre super gentile e disponibile, si era stancata di essere trattata da sto qua come una pezza da piedi. Feci dunque un bel respiro e telefonai all’onorevole. Quando si degnò di rispondermi mi presentai educatamente ( era iscritto al circolo ma non veniva mai) e gli ricordai che ormai l’anno era finito e che era proprio il caso che rinnovasse la tessera. Con l’aria di uno che manco fosse stato il consigliere personale di Obama mi disse che proprio non aveva tempo di rinnovare la tessera, era sempre impegnato in parlamento, a Roma, lui. Da parte mia un eloquente silenzio. Proseguì: ” Vedi io vengo poco a Bo e quando vengo non posso certo venire al circolo a fare la tessera, me la porteresti tu a casa? La puoi dare a mia moglie….” Da parte mia silenzio. Continuò: ” Capisci vero? Sono parlamentare….” Facendo appello a tutta la mia pazienza risposi: ” Io la tessera a casa la porto solo a Campos Venuti ( anche lui iscritto al circolo) perché è molto anziano e per rispetto alla sua storia politica, se lei non ha tempo ( io gli davo del lei lui ovviamente del tu a proposito di femminismo e rispetto delle donne) di venire a rinnovare segnalerò alla federazione ( che sai che gliene importa a sti smidollati- pensavo mentre dicevo questa frase) che un parlamentare non vuole nemmeno rinnovare i 15 euro di tessera ( avrei voluto aggiungere “pezzente!” ma non lo feci).” Non aggiunsi altro. Fu sufficiente perché qualche settimana dopo si presentasse, di corsa e facendomelo cadere dall’alto, a rinnovare la tessera. Ebbene questo figuro è uno di quelli di cui la passata tornata elettorale ci aveva liberato, speravo per sempre, e invece no perché è uno dei mentori della candidatura di Isabella Conti. A volte ritornano ma speriamo anche di no.”


