Schlein: “Meloni usa la clava contro chi manifesta ma non condanna i crimini di Netanyahu”

per Gian Franco Ferraris
Fonte: La Stampa

Dopo il corteo e gli scontri di ieri a Roma, oggi è il giorno delle reazioni politiche sulla manifestazione per Gaza a cui, secondo gli organizzatori, hanno partecipato un milione di persone. Un corteo che si è concluso con scontri, auto bruciate, lacrimogeni, lanci di petardi e bottiglie, con 262 persone identificate e 41 feriti tra le forze dell’ordine.

La prima a commentare la giornata di ieri è la segretaria del Pd Elly Schlein: «Abbiamo sentito Meloni usare la clava contro chi manifesta, contro la Flotilla, ma nessuna condanna dei crimini di Netanyahu», ha detto oggi a Rumore, il festival di Fanpage. «Continuiamo a chiedere di sospendere l’accordo con Israele. C’è ancora un memorandum di cooperazione militare, il governo non ha ancora risposto. Chiediamo il riconoscimento condizionato dello stato della Palestina e anche di uscire dall’ambiguità sulle sanzioni per il governo israeliano», ha aggiunto.

 

Roma, il corteo pro Pal sfila davanti al Colosseo: migliaia di manifestanti cantano “Bella Ciao”

 

La premier Giorgia Meloni era intervenuta ieri sera sul corteo pro Palestina di Roma, in favore delle forze dell’ordine: «Un sentito ringraziamento alle Forze dell’Ordine per il lavoro straordinario svolto in questi giorni complessi, nonostante abbiano dovuto fronteggiare aggressioni, lanci di oggetti e tentativi organizzati di scontro. La mia vicinanza va a tutti gli agenti rimasti feriti: la loro professionalità e il loro coraggio rappresentano un presidio indispensabile per la sicurezza della nostra Nazione», ha commentato sui suoi profili social.

Oggi a riguardo è intervenuto il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri: «Non soltanto la statua di un Santo come Papa Giovanni Paolo II imbrattata in modo vergognoso, ma sabato sera la manifestazione della sinistra si è conclusa con violenze, macchine incendiate, quartieri di Roma messi a ferro e fuoco, Forze di Polizia aggredite e ferite. Questa è la sinistraSemina violenza nelle strade delle città italiane. Lo ha fatto anche ieri sera. Innalza striscioni che inneggiano al 7 ottobre».

E ancora: «In altre città, anche a Roma, hanno inneggiato alla “Palestina dal fiume al mare” proponendo la distruzione di Israele. Quelle che si stanno svolgendo sono manifestazioni che lasciano spazio a tesi antisemite, all’odio razziale e alla violenza di strada. Anche ieri a Roma. Il linguaggio d’odio che i parlamentari Conte, Schlein e Fratoianni hanno usato in Parlamento, trova corrispondenza nelle strade italiane. In questi giorni più di 50 poliziotti e carabinieri feriti, che si aggiungono a quelli dei giorni scorsi. Si parla di pace ma si semina violenza. Il governo italiano agisce contro la guerra e le sinistre italiane invece inneggiano alle stragi di ebrei e marciano per le strade insieme a chi mette a ferro e fuoco le nostre città. Una vergogna assoluta».

Matteo Salvini aveva commentato la manifestazione ieri sera: «Scontri, violenze, vetrine spaccate, teppisti incappucciati contro Polizia e Carabinieri, lancio di bottiglie e bombe carta, auto in fiamme. Questi non sono manifestanti o pacifisti, sono criminali! Grazie alle donne e agli uomini in divisa, siamo sempre al vostro fianco», ha scritto su X il vicepremier e leader della Lega.

 

Arriva in fretta oggi la replica di Nicola Fratoianni, leader di Sinistra Italiana ed esponente di Avs: «Alle accuse di Meloni, Tajani e Gasparri rispondo: giù le mani. Non provate a sporcare questa mobilitazione. E’ stato il corteo a cacciare via i violenti di ieri sera. Care signore e cari signori del governo, no ci provate». Poi prosegue: «Allo stesso modo dico giù le mani dal diritto di sciopero. I lavoratori e le lavoratrici di questo Paese hanno uno stipendio, a differenza di me e di te, e rinunciare a un giorno di stipendio ha un costo. Meloni dovrebbe portare rispetto, altro che weekend lungo».

Sempre dal Festival di Fanpage a Roma, a commentare è anche Angelo Bonelli di Avs: «Ieri ho visto una manifestazione bellissima, in cui, all’unanimità, sono stati cacciati gli incappucciati. Allo stesso modo, condanno i manifesti in cui si leggeva che la resistenza comincia il 7 ottobre. Noi non dobbiamo capitalizzare la mobilitazione perchè in quella mobilitazione c’è anche un elettorato di centrodestra indignato per quello che succede a Gaza». Poi attacca la premier: «Vi ricordate la parola “la matrice”. Giorgia Meloni era nel Fronte della Gioventù ed è rimasta quella che era, refrattaria alla democrazia. Perchè, cara Giorgia, non hai usato le parole dure usate contro gli attivisti della Flotilla contro Netanyahu? Meloni ha capito che per essere più forte negli scenari che contano, deve essere con Trump e Netanyahu, anche a costo di voltare le spalle a chi muore sotto le bombe», aggiunge Bonelli. «C’è una sudditanza, altro che patrioti, che lei mette sul tavolo dimenticando gli interessi nazionali».

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