Autore originale del testo: Fausto Anderlini
Svalutation
Sebbene mi sforzo di non essere razzista ho anch’io i miei pregiudizi. Un tipo come Mihajlovic riassume in sè alcune caratteristiche che sono tipiche delle genti dinariche e degli slavi del sud in genere: abilità fuori del comune (specie ludico-atletiche), attitudini guerriere, e una certa inclinazione alla balordaggine. Già amico degli oligarchi post-comunisti dell’ex Jugoslavia ha continuato a frequentare con predilezione i magnati italici, coi quali (vedasi Briatore) ha anche contratto il covid in allegra compagnia. Anche questo un aspetto che spesso, a tutte le latitudini, involve molti soggetti dello star system, musici, cantanti, sportivi e ballerini…Calciatore di notevole livello ha goduto di un feeling particolare con i fasci della curva laziale, che pure in qualche occasione l’hanno etichettato come ‘zingaro’. Come allenatore ha avuto una carriera altalenante e con molte estromissioni in corso d’opera. La miracolosa salvezza del Bologna in un recente campionato è l’unica perla indiscussa nel suo palmares. Ammalatosi di leucemia è stato adottato dai bolognesi ed è stato curato gratuitamente dalla più eccellente sanità pubblica locale. Cionondimeno, uomo coraggioso e controcorrente, certo senza il vizio ipocrita del politically correct, ha sostenuto Salvini in una campagna elettorale nella quale il leghista è risultato osteggiato dal 70 % dei bolognesi. Malgrado questi slanci il suo identikit politico resta ubiquo, per quanto trapelino inequivoci refoli rosso-bruni come si riscontrano a iosa nel fascio-slavismo del grande fratello russo. Uomo impulsivo si esprime in un italiano molto immediato, per quanto rozzo e approssimativo, spesso farcito dal turpiloquio, non trascurando di esibire una orgogliosa ignoranza (come quando si dichiarò fieramente ignaro di chi fosse Anna Frank). Ben lontano dalla soave ed ironica amabilità di un suo grande e indimenticato connazionale come Vujadin Boskov. Una personalità, in sintesi, con molti lati controversi, con la quale è facile antipatizzare e insieme simpatizzare. E’ indubbio che la cittadinanza onoraria concessa coram populo a questo discutibile antieroe ha peccato di una certa sbrigatività. Un tipico difetto di provincialismo di una classe politica di risulta smaniosa di sintonizzarsi coi più immediati sentimenti popolari. Revocare la cittadinanza onoraria a Mihajlovic, magari in attesa di restituirgliela post-mortem, come era consuetudine nelle altalenanti messe all’indice e riabilitazioni dell’epoca sovietica, sarebbe comunque una ciofeca ancor più grande dell’averla elargita. Nè va trascurato che mettere qualcuno sotto il ricatto dell’abiura, come hanno scritto paro paro i cento sommi custodi dell’onore cittadino, è una cosa imbecille che rende immantinenti antipatico chi la impugna. Cosa fatta capo ha, con annessa svalutazione di questa pratica onoraria riservata ai ‘cittadini illustri’ da parte di un consiglio spesso farcito di individui, come chi scrive, tanto bizzarri quanto decisamente banali. Il miglior contrappasso sarebbe semmai togliere la cittadinanza politica a chi più si è distinto con zelo nell’innalzare il caro Sinisa al turrito encomio. Questa petizione sì che la sottoscriverei anch’io.


