Autore originale del testo: Alfredo Morganti
Votare o non votare Casini. Questo è il dilemma
Lo scandalo non è che si candidi Casini (nel PD ci sta), ma che si pretenda che l’elettore PD lo voti senza fiatare. Gli elettori in democrazia sono sovrani, ed è questa l’unica cosa certa nel marasma politico italiano. Tutto il resto è aleatorio. Altrimenti è come se al popolo si chiedesse di ratificare zitto e buono gli accordi presi dagli attori politici in qualche stanzetta. Questa chiamata all’ordine del votante è peggio di un eventuale presidenzialismo. Chi fa le scelte, deve poi sottoporsi al giudizio del voto. E trarne le conseguenze, nel bene e nel male. Nessuno se lo porta da casa, diciamo a Roma, tanto più in democrazia (o in quel che ne resta oggi).

Bouquet elettorale
Prima Calenda, poi Di Maio, poi Casini e Delle Vedove e prima ancora Cottarelli. Stento a vedere in questa rosa di nomi e di alleanze politiche (solo tentate o persino riuscite) il bouquet elettorale di un partito che si vanta di far capo al PSE. Forse è un limite mio, che sono fermo a quando ancora ci si occupava degli ultimi e dei più disagiati socialmente, piuttosto che di agende appartenute a questo o a quel banchiere o economista della Bocconi (con tutto il rispetto, eh!).


