Fonte: facebook
di Alfredo Morganti, 13 novembre 2014
La non-belligeranza e la ‘liquesità’
Il tema delle alleanze politiche e parlamentari sulle riforme istituzionali è ‘vecchio’, il ‘nuovo’ è fare Patti extraparlamentari, lasciare tatticamente molte porticine aperte (almeno all’apparenza) e decidere di non confrontarsi davvero in Parlamento, di non-belligerare. Diciamolo, è senz’altro più comodo. Ci si trova in sei da qualche parte, si dice quel che si deve dire (non lo sapremo mai davvero), si costruisce un arzigogolo di diversi interessi eterogenei, dove ogni parte in causa, comprese le assenti, voterà la propria e non alzerà barricate sulle altre. Non si tratta di alleanza, lo abbiamo detto, perché quella è totale e non ammette residui. Qui ognuno resta ‘in sé’, non si concede in toto, e ‘non-belligera’. Porta a casa il suo, e l’omo campa.
Questo produce la politica ‘liquida’ (se proprio vogliamo scomodare per la milionesima volta questo concetto multiuso). Liquida perché tende all’entropia come l’acqua nel vino, che così diventa acqua-e-vino. Un mix, insomma. A sentire gli ortodossi del ‘liquidismo’, tutto è deterritorializzato, tutto è spazio globale, un punto è anche l’infinito. Tutto si tiene, tutto include tutto. Solo flussi, solo scambi, solo destra che va nella sinistra, interessi che si scambiano e si mischiano, Berlusconi e Renzi che si muovono come saette e vanno e vengono come Bosoni di Higgs. E il Patto del Nazareno assume la forma di una specie di quarto ‘segreto’ di Fatima (con tutto il rispetto), una sorta di miracolo: per un istante soltanto, un fugace attimo, tutta questa liquidità si è fermata in TV, si è consolidata, per poi rifluire rapida nella vaga e fuggevole entropia dell’acqua e del vino.
Non c’è stato bisogno di un’equipe di ricercatori del CERN per fermare l’attimo, per fotografare il Bosone. No. È bastato un comunicato stampa sottoscritto da entrambe le particelle (quella presunta di destra e quella presunta di sinistra), cioè da entrambi i liquesi, per ostentare il frutto miracoloso dell’intesa. Intesa su cosa non si sa, a dire il vero, visto che un ‘segmento’ del Patto va bene a uno, un’altro segmento all’altro, un terzo a terzi. Un bel casino? No. Vedrete che la liquefazione, e in particolare la Fonderia della Picierno, calerà a orologeria come l’angelo sterminatore anche su questi pezzi di ‘ interessi’ apparentemente ancora solidi, refrattari, contrapposti, ma destinati a sciogliersi come neve al sole. O come acqua fresca, appunto.
P.S. Il Patto è il germe di un nuovo partito, l’ennesimo. Che nascerà da una fusione ‘fredda’, informale, sottotraccia. Un sottopartito insomma. Perché il nuovo PD, con apporti significativi di ex elettori moderati di Forza Italia, e con la non-belligeranza di Berlusconi adeguatamente rassicurato sul suo patrimonio, è già nato, oppure nascerà chissà quando, non importa la data. Perché tutto si muove liquidamente, tutto è già liquido (anzi liquidato), e tutto è entropia. Come dal nero e dal bianco sorge il grigio, così dalla destra e dalla sinistra sorgerà il centro. Un monolite conficcato come una lama affilata nel corpo della democrazia rappresentativa italiana. Un partito acqua-e-vino di agguerriti non-belligeranti. Cari amici, insomma.


