Gli sfigati e il potere dei media

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Alfredo Morganti
Fonte: facebook

di Alfredo Morganti 26 novembre 2014

Mi chiedo a cosa serva il pezzo di Filippo Ceccarelli, oggi, su Repubblica (“La ribellione dei peones”). Io sapevo che il giornalismo fosse, nella sua migliore tradizione, una specie di cane da guardia del potere, libero nella sua autonomia di fare le bucce a chi decide, a chi comanda, a chi lo scettro lo ha in mano. Funzione sommamente civica, grazie alla quale si ergono dei contrappesi democratici, senza i quali la leadership di turno marcerebbe incontrastata e fuori controllo. Ceccarelli, invece, nel suo pezzo se la prende cogli ‘sfigati’ (o presunti tali, trattandosi di gente del calibro e della storia di Cuperlo, Bindi e Fassina), che lo stesso giornalista definisce come coloro che non hanno potere. E siccome se non è zuppa è pan bagnato, l’attacco a chi si oppone siamo tentati di scambiarlo, viceversa, per obiettivo sostegno al potere.

E allora mi chiedo. Da quando il tema del giornalismo è quello di mettere alla gogna come degli sciocchi, dei perdenti, degli ‘sfigati’ appunto, coloro che si oppongono al potere? Da quando? Potrei citare dei casi in cui i giornalisti si sono resi complici del dittatorello di turno, ma evito di farlo. Non avrebbe senso. Preferisco ricordare i giornalisti che hanno pagato per un’inchiesta indigesta, che sono andati a scavare laddove invece si insabbia. Dunque che voleva dimostrare Ceccarelli? Che Renzi perlomeno gestisce potere, è un vincente, mentre questi altri sono sfigatissimi poveracci senza potere? E per questo hanno torto, al punto di essere sontuosamente dileggiati dal quotidiano più diffuso in Italia, da un giornale che il potere mediatico lo esercita eccome? Be’, se l’intento era questo, Ceccarelli c’è riuscito perfettamente. Perché io non entro nel merito della presunta sfigataggine di Cuperlo o della Bindi. Dò per scontato che stiamo parlando in realtà di politici di razza, che combattono le loro battaglie, e non testimoniano semplicemente “dei risentimenti di varia natura”. Non mi interessa difendere chi sa difendersi benissimo da solo. Sono soltanto basito per le cose che si scrivono sulle colonne di un giornale tutt’altro che sfigato. E mi domando come sia venuto in mente a Ezio Mauro di consentire la pubblicazione di questo pezzo.

È vero. La nostra società è sempre più competitiva. Conta solo vincere, sommergendo ben bene gli altri, gli sfigati, quelli che perdono (Tebe dalle sette porte: ricordate Brecht?). Conta solo chi comanda, chi esercita il potere. Come si sia giunti a detenere lo scettro non conta. Anzi, il metodo deve farsi contenuto: più sono ambizioso, più vittime faccio, più scalo in fretta, più ne traggo gloria e riconoscimenti. Ciò vale anche nei riflessi istituzionali: vogliamo leggi elettorali e profili istituzionali che non rappresentino o lo facciano il meno possibile, ma consegnino lo scettro dalla sera stessa, da oggi stesso, da ieri se possibile. La verticalità del potere deve sopraffare la orizzontalità della partecipazione. Sino a rompere quell’equilibrio sottile, cartesiano tra asse della decisione e asse della rappresentanza. L’inesperienza dei nuovi arrivati e la rozzezza degli insipienti fa il resto: si deve solo governare, non importa come ci si arriva. Prima o poi qualcuno ci dirà persino che non serve più nemmeno votare, soldi buttati, e noi d’accordo con questi nuovi filosofi. Pochi dicono (o sanno) che la qualità della democrazia, la qualità del metodo con cui si consegna (provvisoriamente) a qualcuno il potere fa davvero la differenza. È la sola differenza democratica che conosca (a parte i cani da guardia e i contrappesi che talvolta latitano). Sicché oggi alcuni dirigenti dell’ultima ora, ma renziani della prima ora, hanno detto: chissenefrega delle astensioni, peggio per loro. Sono solo sfigati, avrebbero potuto aggiungere. Ecco un altro caso eclatante di incoscienza politica.

Babelezon bookstore leggi che ti passa

Articoli correlati

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.