Società di mutuo soccorso per rilancio investimenti pubblici e sociali

per tonigaeta
Autore originale del testo: Antonio Gaeta

di Antonio Gaeta 17 dicembre 2014

Nel precedente articolo (del 12.12.2014) sul carattere altamente selettivo di ciò che spinge la sempre più elevata remunerazione del capitale finanziario (danneggiando gli investimenti produttivi), ho proposto la diffusione della pratica del mutuo soccorso, da contrapporre alla caduta libera dell’intervento pubblico in campo economico e sociale.
Il crollo della qualità della spesa pubblica, cui soprattutto in Europa stiamo assistendo, é uno dei 4 assi portanti della cosidetta politica economica ispirata alla follia della “decrescita” produttiva, accompagnata dagli assurdi parametri della “austerity”. Gli altri 3 assi portanti sono la riduzione del costo della forza-lavoro, l’elevato costo del denaro bancario (a fronte di un quasi inesistente costo di quello fornito loro dalla BCE) e l’aumento delle tassazioni dei redditi medio-bassi.
Perdurando la lunga crisi del sistema politico-sociale fondato sul dominio capitalistico, questi 4 importanti fattori dell’attuale politica economica ultra-liberista costituiscono i pialastri, che sorreggono l’elevata remunerazione del capitale in ambito finanziario. Essi consentono ai possessori di ingenti quantità di capitali di evitare la svalutazione degli stessi, sottraendoli alle leggi del mercato tradizionale in ambito economico-sociale ovvero produttivo. Per questo é assurdo parlare ancora di “libera economia di mercato”, giacché sempre più vistosamente emerge la cosiddetta “dittatura del capitale” !
In questo scenario, profondamente cambiato rispetto alle “lotte tra classi”, che hanno caratterizzato soprattutto il XX secolo, qualsiasi forza politica sedicente di sinistra (giacché erede di questo passato) risulta inadeguata. Come ho scritto nel precedente articolo, una nuova forza politica rappresentativa dei ceti sociali, che subiscono la “dittatura del capitale”, può nascere soltanto dalla diffusione della pratica cooperativistica, ispirata al mutuo soccorso in ambiti produttivi e distributivi di beni e servizi.
Se si pensa che il 70% dei grandi capitali é ormai assorbito esclusivamente in operazioni speculative, avendo i singoli Paesi la disponibilità soltanto del 30% (per orientare investimenti in ambito produttivo), si comprende l’inesorabile degrado non soltanto dei fattori della produzione (capitale e lavoro), ma anche della qualità delle merci.
Trattati come il Ttip sono ispirati anche dalla volontà di illudere i governi nazionali, nel tentativo di sedare le sempre più evidenti rivolte di grandi masse umane contro la scarsità di beni e servizi a prezzi contenuti. Per questo la finalità é anche quella di offrire in gran quantità (e comunque in cambio di buona remunerazione capitalistica) agli “scarti umani” (P. Ercolani) prodotti e servizi di pessima qualità, resi possibili dalla drastica riduzione mondiale dei costi delle materie prime e del lavoro.
Non si tratta, quindi, soltanto di un tentativo di frenare l’invasione di prodotti cinesi in tutto l’occidente ! Bensì di affiancare a questa enorme produzione orientale a basso costo e basso prezzo una produzione occidentale, fondata anch’essa sul basso costo della forza-lavoro e sul basso prezzo del prodotto (ottenuto però grazie ad un più elevato tasso di nocività delle merci e dei mezzi).
Di fronte a tutto ciò i ceti costituenti gli “scarti umani” sono costretti al ritorno alle origini cooperativistiche, attivandosi per l’organizzazione del mutuo soccorso, in ogni ambito produttivo e distributivo: soprattutto pubblici e sociali. Questa é la sfida che abbiamo da accogliere ed affrontare, per poter indurre i nostri futuri rappresentanti nelle istituzioni democratiche a non tradire il nuovo sistema produttivo cooperativistico, di cui dovranno costituire la parte più significativa.

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