Fonte: facebook
di Alfredo Morganti – 26 marzo 2015
I pesci
Renzi sente l’odore del sangue, e allora indice in fretta una direzione del PD per affrontare il nodo dell’Italicum adesso che il ferro dell’Acquario è ancora caldo. Vuole imprimere il colpo definitivo a una vicenda interna che si trascina da tempo senza esiti se non l’insoddisfazione di tutti, sia di chi detiene il bastone del comando, sia di chi fa il pontiere e intravede strapuntini all’orizzonte, sia di chi si oppone in varie forme (moderate o più radicali) al disegno renziano. Sapete che vi dico? Ben venga l’idea di fare la direzione. È uno step che obbligherà a delle scelte tutti, nessuno escluso. E voglio vedere di cosa saranno capaci, a partire dalla minoranza. Tutti ma proprio tutti: padri e figli, moderati e radicali, dialoganti e incazzati. Lo spazio per le mediazioni mi pare sia ridotto di molto, oggi è una strettoia, ma più per scelta di Renzi che altro.
L’Acquario dovrà immediatamente tramutarsi in mare aperto, i pesci dovranno dirci se intendono farsi una bella nuotata a largo o ridursi ancora al piccolo cabotaggio nei pressi della riva, o addirittura preferirsi chiusi in una boccia. Perché a fare i pesci in vasca è dura, ma non è complicato in fin de’ conti. Si gira in tondo, si fa boccuccia, si ingurgita cibo che piove dal cielo. Molto, ma molto più difficile e complicato alzare invece lo sguardo, sollevare il viso verso un orizzonte lontano, segnare rotte, individuare percorsi, affrontare un traversata (anzi una navigata) che potrebbe essere l’inizio di una nuova fase della sinistra, così come, allo stato attuale, anche una pietra tombale definitiva. Non è più tempo dei pesci in barile. Serve altro: squali per attaccare, balene per intraprendere lunghi viaggi, delfini per esprimere velocità e brillantezza. Il mare aperto non deve spaventare. Adesso si vedrà che pesci siamo davvero. E se sappiamo ancora nuotare.


