PD: Organismo Geneticamente Modificato

per Gabriella
Autore originale del testo: Maurizio Alesi
Fonte: Politica prima.it
Url fonte: http://www.politicaprima.com/2015/05/pd-organismo-geneticamente-modificato.html

di Maurizio Alesi -14 maggio 2015

Se Berlusconi offriva spunti in quantità industriale per far parlare di sé e delle sue stravaganze, Renzi non è da meno, anzi, è in perfetta continuità col suo maestro. Che di lui ebbe a dire: “ha fatto fuori più comunisti Matteo in due mesi che io in vent’anni“, e poi: “di lui mi fido, peccato non sia uno dei nostri, perché ha tutto di noi: è un democratico, è un liberale, è un boyscout” e, per la famigerata cena ad Arcore con Renzi, disse: “è un socialdemocratico, un liberale, e si accese in me la speranza che facendosi strada all’interno del Pd potesse far avvenire quel miracolo che noi attendiamo da decenni“.

Berlusconi-e-RenziNelle parole di Silvio Berlusconi è impossibile non scorgere una impressionante identità di valori tra i due. E Renzi da segretario del PD, ha forgiato il suo partito ad immagine e somiglianza di Forza Italia fatto da yesman. Il PD, infatti, non viene vissuto dal centro destra come avversario da sconfiggere ma, al contrario, come modello politico da imitare e come strumento credibile per realizzare i programmi, che lo stesso Berlusconi avrebbe voluto attuare senza riuscirvi. E i fatti gli danno ragione. Basti ricordare l’abolizione dell’art. 18 (storica battaglia perduta di Berlusconi), l’introduzione della responsabilità civile dei giudici e lei ferie dei magistrati, (altro cavallo di battaglia).

Ha concordato, inoltre, le riforme istituzionali e la legge elettorale (vedi patto del Nazareno). Ma, soprattutto (questione quasi rimossa), continua a governare con gli ex di Forza Italia del Nuovo centro destra e con l’ex pupillo del cavaliere, Angelino Alfano, al Ministero dell’Interno, il più delicato della Repubblica. Adesso ha anche annunciato la nascita del “partito della Nazione”, un insieme di gente riciclata, industriali, poteri forti, banchieri e affaristi, orfani di ogni residuo identitario che caratterizzava il Pci-Pds-Ds-Pd. Un partito acchiappatutto, le cui prove generali sono state fatte alle elezioni Comunali e regionali. Ad Agrigento il Pd alle primarie votò per un certo Silvio Alessi di FI e, una volta sgamato, fece la parte della verginella inconsapevole. In altri comuni le candidature a sindaco hanno visto di tutto, inquisiti compresi. A cos’altro dobbiamo assistere per certificare formalmente che il PD ha subìto una mutazione genetica che ha cambiato il suo DNA?

civati-fassinaRenzi è pure riuscito a dilaniare la granitica appartenenza alla ditta (come la chiama Bersani), costringendo una cospicua squadra di opposizione interna a negargli la fiducia in Parlamento, e, come ha già fatto Pippo Civati, sembra ci stia pensando anche Fassina, a lasciare il partito. Ma l’aspetto più grave che caratterizza la gestione Renzi è la questione morale. Un tempo quel partito, da cui discende il PD, si vantava di avere “le mani pulite”. “Veniamo da lontano” amavano dire i vecchi leader del passato. La situazione odierna ci consegna tutt’altra realtà. Scandali, inquisiti, truffe sulle primarie, silenzi sulle candidature ingombranti, fanno del PD una fotocopia del tanto vituperato partito di Arcore.

La candidatura di De Luca a governatore della Campania e le liste del PD in quella regione sono scandalose. Al punto che Roberto Saviano le ha definite le liste di Gomorra: “Nel Pd e nelle liste di De Luca c’è tutto il sistema di Gomorra” , aggiungendo che gli uomini di Cosentino (in carcere per camorra) puntano sul centro-sinistra. Renzi sa benissimo che infarcire le liste di candidati vicinissimi o addirittura parenti di affiliati alla Camorra, potrebbe fare la differenza tra i candidati (sembra che De Luca sia alla pari col suo diretto avversario Stefano Caldoro). Ma nonostante questo fa spallucce, sminuisce il problema e si limita distrattamente a giudicare inopportuna solo qualche candidatura, ma lasciando tutto per com’è.

De Luca SavianoMa la cosa ridicola è che se venisse eletto De Luca, dovrebbe dimettersi all’indomani poiché è incandidabile (ai sensi della legge Severino) in quanto condannato in primo grado a un anno di reclusione. Ma anche il Pd pugliese è diventato un minestrone con dentro ex Alleanza nazionale, Udc, Forza Italia tutti a sostegno di Emiliano, candidato governatore PD. E’ evidente che il partito della nazione è pensato per attrae tutti i riciclati. Qualcuno, forse, storcerà il naso e mi bollerà di comportamento “gufesco”, nella simpatica accezione coniata dal divertente presidente del Consiglio che attacca i gufi e si circonda di impresentabili.

Sulla riforma della scuola ha scatenando una protesta nazionale senza precedenti che ha fatto scendere nelle piazze: insegnanti, genitori, studenti, operatori scolastici. Solo la signora Landini in Renzi non ha scioperato, e se ne vanta pure. Ha avuto anche il coraggio di chiamarla “Buona scuola”. Buona certamente per lui, a sua immagine e somiglianza che ricalca le sue smanie di comando.

Inganna gli italiani fingendo di togliere il vitalizio ai parlamentari condannati sapendo che è solo una farsa e che la stragrande maggioranza dei politici condannati e tutti i loro amici di tangentopoli non saranno intaccati dal provvedimento che colpirà solo una piccola cerchia. Chi ha condanne sotto i sei anni e per reati di abuso di ufficio, continuerà a ricevere il vitalizio, cioè quasi tutti.

Altro bluff è l’anticorruzione e la lotta all’evasione mai attenzionata seriamente, mentre la lotta alla mafia per questo governo sembra un ufo. Ce lo ricorda Roberto Saviano secondo il quale, questo Pd non ha un’anima che sente l’antimafia come una priorità. Credo di aver espresso dei giudizi, certamente opinabili, ma spero mi sia riconosciuto di averli supportati con dati di fatto e non con opinioni che, in quanto tali, non hanno l’onere della prova.

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