Fonte: Facebook
Lettera aperta della docente precaria Sere Domenici, 04 giugno 2015
”Caro dott.Fassina,
Non voglio tediarla, cercherò di essere sintetica e colloquiale per quanto mi sia possibile.
La riforma sulla scuola è pessima.
Pessima perché in primis lascia a casa milioni di insegnanti i quali già operano nella scuola da tempo, ed a cinquant’anni la vita, con figli e mutui a carico, non te la puoi reinventare dall’oggi al domani. Considerati i tempi oltretutto nemmeno dopodomani…
La figura del Preside con poteri di ‘vita e di morte’ è fallace da qualsiasi punto di vista la si guardi. Favorirebbe, specie in alcune realtà italiane, un ritorno clientelare in relazione a meriti ed assunzioni. Rispolvererebbe il nepotismo e caricherebbe gli insegnanti di ulteriori tensioni.
La valutazione è poi un altro punto dolente e amaro di questa contestazione.
Nessuno nega che ci siano insegnanti deficitari, insegnanti che meriterebbero di essere licenziati, ma guardiamo il rovescio della medaglia, contrapponiamoli ai numerosi docenti adeguatamente preparati e amanti del loro mestiere, che buttano il sangue in scuole sgarrupate e/o ad alto tasso di microcriminalità.
Per non parlare di genitori spesso sull’orlo di una crisi di nervi che demandano ogni possibile compito e scaricano ogni tipo di responsabilità sulla scuola.
Le sembra giusto esser giudicati da genitori e allievi?
Siamo stati già in partenza valutati, avendo sostenuto esami, concorsi, master e avendo operato sul campo. Forse un paziente si permette di sindacare una terapia medica, o un cliente la linea di difesa del suo avvocato o l’azione del commercialista di fiducia? Eppure nell’epoca della tuttologia a buon mercato tutto questo accade sopratutto nei nostri confronti.
Abbiamo una dignità, dignità che sta per essere definitivamente svilita, tanto e’ stata spesso messa a dura prova in questi anni di oscurantismo nelle scuole. Attribuisco buona responsabilità’ di questo anche ai dirigenti scolastici: indifferenti, paurosi o troppo impegnati a far quadrare i bilanci.
In ogni scuola, bando alle ipocrisie, si ha esatta conoscenza degli insegnanti, nome e cognome di coloro che non svolgono bene la loro professione. Anni fa, ora se n’è perso l’uso, con una dose di retorica, ci si vantava che insegnare fosse una missione, una vocazione.
Esistono da tempo immemore gli Ispettori scolastici: ergo non sarebbe bastato potenziarli e rimetterli in campo, visto che spesso sono apparsi e si sono dimostrati più che altro entità semisconosciuti o addirittura sconosciuti?
Corsi di formazione e aggiornamenti più seri, queste devono essere le prerogative di una buona scuola.
Tutto il resto chiacchiere, caos e tentativi di delegittimare per confondere l’opinione pubblica. Ci hanno dato in pasto alle fiere, ai leoni nell’arena, la scuola è divenuta un circo mediatico.
Dare un tempo per le assunzioni di tutti i precari nell’arco di cinque anni è la soluzione giusta e non equivale ad altri sprechi di denaro pubblico come per i concorsi inutili.
L’esperienza te la fai sul campo, e l’abbiamo già fatta, i concorsi si facciano, ma per quelli che verranno ad esaurimento di tutte le graduatorie già esistenti.
Tutto il resto sono e saranno delle scuse per giustificare la volontà di rendere privata la scuola statale. I tre anni e gli albi regionali escogitati per scoraggiare il corpo docente, o licenziarne quanti più possibili, con il perverso disegno e intento di riavere a buon mercato ogni tre anni nuovi agnelli sacrificali.
Non siamo degli stupidi, abbiamo compreso dove vuole andare a parare questo Governo.
Lei e la minoranza del PD volete essere complici di tutto questo? Volete essere complici di famigerate deleghe in bianco contenute nel DDL e che chiuderanno il cerchio con ulteriori vessazioni?
Del resto, di tutto il resto possiamo discuterne, ma non faremo neppure un solo passo indietro riguardo questi punti. Confidiamo anche nel suo personale interesse su questa spinosa questione.
Ci conto, o meglio ci contiamo”.
Grazie per averci letto….


