D’Alema, una persona perbene

per Gabriella
Autore originale del testo: Marina Grazioli

di Marina Grazioli, 22 novembre 2016

Ieri ho seguito in diretta l’incontro con Massimo D’Alema sul referendum, tenutosi ad Alessandria (potete vedere tutto l’intervento in un video qui sotto). Le sue parole mi hanno emozionato, come sempre, le stesse emozioni provate venerdì 21 ottobre, quando, in barba allo sciopero generale dei mezzi pubblici, decisi di percorrere a piedi, in mezzo al traffico milanese, circa 4 km per ascoltare dal vivo colui che ho sempre apprezzato e stimato. Era la mia occasione, il sostegno al #NO sul referendum Costituzionale da parte di Massimo D’Alema, non potevo perderla.

 Non avevo mai visto prima Massimo D’Alema dal vivo e non l’avevo mai seguito molto pur apprezzandolo; non ho mai partecipato alla vita di partito, ho iniziato la mia attività sul web da qualche anno, a sostegno prima di Bersani e poi di Cuperlo.

Ho deciso di andare a sentirlo perchè negli ultimi mesi mi ha colpito la determinazione con cui si è impegnato nella campagna per il NO al referendum, considerando anche le incertezze della sinistra del PD. Alla domanda del giornalista sul perchè avesse preso a cuore questa battaglia, D’Alema ha risposto che ha lasciato l’aratro e ha impugnato la spada perchè sentiva il dovere civico di farlo, da semplice cittadino, che non ha nessuna poltrona; lo ha fatto perchè tanta parte della sinistra rischiava di non avere voce. Il suo attivismo è ben diverso da quello di Renzi, che governa il paese e che non dovrebbe fare campagna per il SI; infatti come insegnava Calamandrei, la Costituzione è materia del Parlamento e il governo si dovrebbe astenere dal prendere posizione.

Apprezzo particolarmente la sua chiarezza di esposizione, la capacità di rendere comprensibile una materia complessa, l’efficacia delle sue argomentazioni, il senso dell’ironia.

D’Alema ha toccato i tasti cruciali della riforma. Un governo eletto con una legge dichiarata incostituzionale non avrebbe dovuto neanche pensare di cambiare un terzo della Costituzione, questa riforma costituisce un precedente pericoloso perchè qualsiasi governo potrebbe pensare di cambiare la Carta fondamentale a suo piacimento, mentre la Costituzione deve essere di tutti. Non solo il Senato diventerebbe una Camera di serie B, con senatori nominati e non eletti dai cittadini, ma con questa riforma si passerebbe dal bicameralismo perfetto a un bicameralismo confuso, come si capisce se si legge la nuova formulazione dell’art. 70 che rende l’iter delle leggi ancora più complicato. il problema non è la lentezza nel legiferare, anzi, l’Italia è il paese che ha più leggi al mondo, bisognerebbe trovare il modo per fare buone leggi.

I nuovi senatori sarebbero nominati tra i consiglieri regionali, e questo è ancora più contraddittorio perchè la parte che riguarda le autonomie locali (il Titolo V) umilia le regioni ordinarie e crea differenze incomprensibili fra regioni diverse, infatti la riforma vuole togliere poteri alle regioni ma lascia intatti quelli delle regioni a statuto speciale; con il risultato di accrescere la disparità tra una regione e l’altra. La riforma distingue tra regioni virtuose e viziose, ma cosa si intende? Sorge il dubbio che siano considerate virtuose quelle “amiche” come la Campania di De Luca che in video incita i sindaci a portare voti per il Sì, così poi avranno i soldi dei fondi europei, ammettendo che a lui della Costituzione non importa nulla.

D’Alema ha poi citato un episodio significativo; in Ligura il sottosegretario Gozi si è rivolto al petroliere Garrone, il quale ha invitato i suoi operai a votare sì al referendum, cioè: un partito di sinistra va dai padroni a chiedere di fare pressione sugli operai.

Se vince il No, le Camere potrebbero fare in 7/8 mesi una riforma di pochi punti essenziali, tra cui che i  parlamentari devono essere eletti a suffragio universale in modo diretto dai cittadini, e non nominati dai segretari di partito.

Secondo D’Alema se vince il No diventa indispensabile approvare una nuova legge elettorale, se invece vince il Sì c’è il rischio che Renzi sia  tentato dalle elezioni anticipate con l’Italicum.

Il voto dei cittadini deve essere libero da condizionamenti, in questi giorni invece i sostenitori del Sì, che possono contare su ingenti mezzi economici, stanno spaventando gli elettori, come se in caso di vittoria del No  arrivasse il diluvio universale; ma, seppur l’Italia è messa male, è ovvio che sarebbe in grado di trovare una persona autorevole per sostituire Renzi.

Non so se ho fatto un buon resoconto, la cosa migliore è guardare il video e farsi la propria opinione. D’Alema ha parlato al cervello e al cuore; quello che mi chiedo è come sia possibile che, nell’indifferenza di tanti, sia così isolato nel Partito Democratico, irriso e denigrato dai renziani con accuse insensate, quando con intelligenza e semplicità porta avanti i valori che da sempre caratterizzano la sinistra.

Dite a Renzi che dopo il diluvio torna sempre il sereno.

Guarda il video intervento di Massimo D’Alema ad Alessandria il 21 novembre 2016

 

 

Babelezon bookstore leggi che ti passa

Articoli correlati

10 commenti

Mario Lolli 23 Novembre 2016 - 18:23

Massimo D’Alema era una persona per bene ma ne ha combinate troppe e badato molto ma molto ai suoi non limpidi interessi, ha trafficato molto con la Santa Sede per ottenere titoli non meritati ed ora si schiera contro il suo partito chi ne parla bene non lo conosce affatto. Io considero lui il DILUVIO

Rispondi
linda cima 28 Novembre 2016 - 7:16

la barca…l’azienda di vini…le tv di silvio berlusconi salvate alla faccia del conflitto di interessi…etc etc…si lolli anch’io lo considero IL DILUVIO…

Rispondi
Il Costituzionalista 28 Novembre 2016 - 20:39

Renzi sta distruggendo la sinistra. È il burattino di banche e grandi industriali. E il Movimento 5 Stelle gode.

Rispondi
Il Costituzionalista 28 Novembre 2016 - 20:36

Come me fate a non capire che Renzi sta svendendo i lavoratori e i ceti deboli a quelli che un tempo si chiamavano padroni ? In politica il vuoto si riempie e lo spazio lasciato dal Pd lo sta occupando il Movimento 5 Stelle. Il tutto perché a capo del Pd vi è un leader che flirta con ricchi e potenti.

Rispondi
Roberto Panini 24 Novembre 2016 - 10:33

D’Alema facilmente non risulta simpatico ma, a parte questo, le cose che dice parlando troppo pacatamente senza entusiasmare sono tutte corrispondenti al vero. D’altra parte Renzi dicendo che “se vince il NO si ritorna a quello che c’era prima” cioè alla carta costituzionale del 48′ , non scopre l’acqua calda ma vi chiedo di riflettere e di ricordare le cose prima dette da chi ha proposto la riforma: “non si cambia nulla e non si tocca la legge elettorale che è una legge che tutti ci invidiano” mentre ora si impegnano a rivederla in modo sostanziale, dopo il referendum. Questa modifica alla seconda parte della legge costituzionale è anche falsata da alcuni specchietti per le allodole e il primo è lo scioglimento del CNEL. Cosa che tutti vogliono, ma che poteva essere fatta con una legge costituzionale ad oc, che tutto il parlamento avrebbe approvato senza bisogno di referendum. Il pstrocchio del nuovo senato tutto di nominati con 5 senatori a vita e con una immunità che invece dovrebbe essere tolta a tutti. Il ricatto delle regioni a statuto speciale, che non hanno più una ragione storica per esistere, il pareggio di bilancio ecc. ecc. ecc.

Rispondi
ildebrando 25 Novembre 2016 - 2:03

LA CREDIBILITA’ PERSA

Si fosse posto in posizione critica all’interno del suo partito, avrebbe potuto Massimo D’Alema esser tenuto in seria considerazione per tutti gli utili suggerimenti finalizzati a cambiamenti dell’attuale stato di cose che la riforma lanciata da Renzi si propone in prima istanza.
Si è invece schierato con gli avversari del Pd costituendo un’accozzaglia determinata a lasciar l’Italia nel pantano. Più avveduti e esmplari di lui ci appaiono nel Pd altre figure come Cuperlo e Bersani che hanno intravisto come le loro critiche a confronto con il programma di Renzi acquisiscono notevoli apprezzamenti.
Gli attuali apprezzatori di D’Alema non tengono conto che le cose giuste da lui dette in un ambito limitato non vanno oltre i limiti della contrapposizione, fine a se stessa,a coloro che nel Pd hanno ritenuto bene di fare a meno di lui.

Rispondi
Il Costituzionalista 28 Novembre 2016 - 20:41

Avere un segretario succube di grandi industriali e banchieri americani che danno produce alla sinistra ?

Rispondi
linda cima 28 Novembre 2016 - 7:13

ma che razza di articolo sciatto superficiale e dozzinale…linda cima

Rispondi
Gianluca Lisci 29 Ottobre 2017 - 14:03

Sono d’accordo…. sembra la cronaca di una teenager che va al concerto del suo cantante preferito…

Rispondi
Andrea ♋ 28 Novembre 2016 - 13:13

D’Alema è stato un disastro come premier, Renzi è una sciagura. Culturalmente non c’è gara, Renzi è un ignorante cosmico

Rispondi

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.