di Luigi Altea, 15 giugn 2017
Ho degli amici che sono grati a Matteo Renzi perché “i suoi 80 euro mi hanno fatto comodo”, continuano a ripetermi.
A me sembra che questo sentimento di gratitudine non realizzi un vero consenso nei confronti del “benefattore”, ma il venir meno di un dissenso…
Come hanno dimostrato anche le ultime prove elettorali, Renzi non è stato capace di creare attorno a sé un reale e durevole consenso.
E tuttavia è stato abilissimo a svuotare il bacino del dissenso, sia con provvedimenti mirati, come quello degli 80 euro, sia con un uso spregiudicato della propaganda, e con un continuo bombardamento di messaggi, finalizzati a fragilizzare le resistenze contrarie, e a formattare le coscienze.
E’ stato impareggiabile nel caricaturare gli oppositori, nel banalizzare le loro idee, inebriandosi delle loro debolezze…
Ha cercato con tutti i mezzi di ergersi a grande monumento di se stesso, facendo apparire piccoli gli avversari e i concorrenti.
E tuttavia il bruco non è riuscito a diventare farfalla.
Il tenersi stretti gli 80 euro rinunciando a qualsiasi forma di protesta, e accettando ripetuti attacchi ai diritti e alla democrazia, fornisce la prova di come soltanto l’operazione di “devitalizzazione” sia riuscita alla grande.
Non è aumentato, infatti, il consenso partecipato, ma sono paurosamente avanzati la rassegnazione e il fatalismo, man mano che è stato prosciugato il dissenso.
Il conseguente astensionismo permette al partito di Renzi di reggere in termini percentuali, anche se perde un considerevole numero di voti reali.
In questa situazione, per ridare slancio ad una società anestetizzata, per suscitare nuove energie civiche, per ritrovare un minimo di entusiasmo…abbiamo forse bisogno di Pisapia?
Io credo che il ceto politico che ci ha condotti fin qui dovrebbe dare una mano, ma soltanto una mano…
E dovrebbe farsi da parte.
Perché il popolo di sinistra sente l’urgenza di conservare e di ravvivare il poco fuoco che resta…
Ma non ha certo bisogno di adorare la cenere.


