di Fausto Anderlini – 4 ottobre 2017
Per quanto si sforzi di fare sfoggio del rigorismo moralisteggiante che imperversa nel suo giornale Giannini mi suscita una sincera commiserazione. Ho sempre capito il dramma di chi si arrampica sugli specchi, e anch’io più di una volta sono stato una ventosa. Solo agli stupidi non capita mai. Oggi a proposito dell’uscita di Mdp dalla ‘maggioranza’ argomenta più o meno così:
Certo che la manovra apprestata da Gentiloni è di mero galleggiamento….certo che il Rosatellum è una porcata…e certo che è evidente il disegno renziano della convergenza con Forza Italia….
Se ne dedurrebbe un plauso per Mdp. Persino tardivo nel decidere di non portare il lume di Pisapia in questo matrimonio sotto le lenzuola del trasformismo. Così come disse a Fondamenta quando da buon gigione strappò l’applauso accusando Bersani e soci di non aver fatto la rottura al tempo del Job Act…. Invece ecco che il nostro se la prende con la mancanza di responsabilità di Mdp (e di D’Alema, of course). Rei di non correre appresso al Pd col vasetto per raccogliere le deiezioni e quindi di sinistricidio e connivenza coi grillo-leghisti. Alieni all’interesse nazionale. Ma ci faccia il piacere Giannini…..E ci facciano il piacere anche i sinistri ‘puri’, quelli che “han votato tutte le porcate e adesso che si smarcano a fare ?”. Da un lato i debenedettiani per i quali ci si dovrebbe accontentare ad oltranza (quelli de “la sinistra non è se non ingoia i rospi”, più togliattiani di Napolitano) dall’altro i malcontenti fur ewig, quelli, più bordighiani di Turigliatto, che hanno sempre detto tutto e non ce n’è mezza che vada ….Che due coglioni….Mentre il camelloporco è come il grande maestro Manzi: non è mai troppo tardi.


