di Gian Franco Ferraris – 25 ottobre 2017
La legge elettorale va avanti a colpi di fiducia. Il governo ha scelto questa strada anche al Senato e il Presidente Pietro Grasso ha assecondato la condizione posta di fatto dal Pd. Una decisione che ha scatenato il caos a Palazzo Madama e fuori: Loredana De Petris (Sinistra italiana) ha occupato la poltrona del presidente Pietro Grasso per protestare contro i 5 voti di fiducia chiesti dal governo sulla legge elettorale, i senatori del Movimento 5 Stelle si sono coperti gli occhi con bende bianche.
Fuori dal Palazzo ci sono state proteste in piazza Navona organizzata da MdP, Sinistra Italiana e Possibile. Giuseppe Civati ha detto: “Questo voto è la sintesi di tutta la legislatura. Chiude una stagione lunga di arroganza del potere: di fiducie, di canguri, di sedute lunghe nella notte. Non è mai stato possibile fare un dibattito parlamentare sulla legge elettorale. L’alleanza Renzi-Berlusconi c’è da tempo sulle grandi decisioni politiche”; Miguel Gotor ha ribadito che “si vuole una legge che non dia alcun vincitore in modo da rendere inevitabile l’abbraccio con Berlusconi e Verdini”.
I capigruppo alla Camera e al Senato di Mdp Art.1 Francesco Laforgia e Cecilia Guerra sono andati nel pomeriggio al Quirinale per annunciare a Mattarella che la forza politica che rappresentano non fa più parte della maggioranza.“Oggi Gentiloni è passato alla storia per aver battuto un triste primato: essere il primo presidente del Consiglio dall’Unità d’Italia a porre la fiducia sulla legge elettorale sia alla Camera sia al Senato” commentano la capogruppo di Articolo 1 Maria Cecilia Guerra con i colleghi Federico Fornaro e Carlo Pegorer e ricordano i precedenti di Mussolini, De Gasperi e Renzi con l’Italicum.
Cinque senatori del Pd:Vannino Chiti, Walter Tocci, Claudio Micheloni, Luigi Manconi e (forse) Massimo Mucchetti pare che non parteciperanno ai voti di fiducia.
I voti di fiducia tuttavia, non mancheranno perchè i verdiniani di Ala hanno già annunciato che voteranno sì alla fiducia, “compatti”. “Anche se uno di noi è malato e quindi dovremmo essere in 13” aggiunge ad Affaritaliani.it Vincenzo D’Anna. Per D’Anna “anche qualche parlamentare di Forza Italia voterà la fiducia al governo”, perché “questa legge elettorale prefigura il governo tra Forza Italia e il Pd in alternativa a quello tra M5s e la sinistra o tra M5S e la Lega dato che ormai questa è la suddivisione delle forze in campo. Con il Rosatellum 2.0 è necessario un governo di grande coalizione”.


