Più che un odore è una puzza (cit.)

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Alfredo Morganti

di Alfredo Morganti – 20 febbraio 2018

D. Farete alleanze?
R. «Non faremo alleanze con gli estremisti. Questa è l’occasione per seguire il suggerimento che a suo tempo diede il grande Indro Montanelli: Turatevi il naso e votate PD. In molti casi non c’è neanche bisogno di turarsi il naso, perché i candidati sono ottimi».

Non è una fake. Come saprete, è un pezzo dell’intervista a Matteo Renzi sul ‘Mattino’ di Napoli. Dice così, di ‘turarsi il naso’ e votare PD. Indro Montanelli lo disse a proposito della DC, ma era un esterno. Nessun dirigente democristiano usò mai simili, ignominiosi argomenti per ottenere consensi all’ingrosso al proprio partito (cit. Chiara Geloni). Si tratta di una sorprendente ammissione sul fatto che alcuni candidati del PD puzzino, il partito stesso puzzi, e l’unico modo per votarlo sia quello di tapparsi le narici, di vincere un certo disagio olfattivo e mettere la crocetta sul simbolo come se non ci fosse un domani. Pensavate che l’argomento del ‘voto utile’ sarebbe stato l’ultimo, il definitivo, quello oltre cui ci sono solo i leoni? Niente affatto. Siamo direttamente all’avvertimento sui leoni. Come se Renzi questo partito lo abbia davvero in spregio, non lo sopporti più, sia il primo a disprezzarlo, a sentirne la puzza, e solo le elezioni lo frenino, frenino cioè la svolta macroniana. Ma il futuro, il nuovo movimento renziano dei cittadini, è oltre i partiti che puzzano in modo ormai irrimediabile.

Mi metto nei panni dei candidati PD che non puzzano (e ce ne sono). Mi sentirei molto a disagio al loro posto dopo questa affermazione che, vedrete, Renzi nel caso tenterebbe di spacciare come ironia, ‘battuta’, barzelletta. Ma la vera barzelletta è questa campagna elettorale piddina: sconclusionata, caotica, rabberciata, un vero minestrone di chiacchiere, da cui spuntano solo i bonus, dei candidati disparati e tanti numeri e affermazioni che non si sa quanto corrispondano a intenti e possibilità reali. Una tristezza infinita, quella in cui la politica è sprofondata a causa del proprio suicidio. La cui cifra è nella morte dei partiti, alleggeriti, loftizzati, ridotti a centro (magari pendente un po’ di qua o di là, questione di sfumature che fanno marketing), gettati in calderoni mediatici, in coalizioni forzate, senza più un euro da spendere (Renzi si è orgogliosamente vantato di aver cancellato il finanziamento ai partiti!), senza una cultura politica da esibire (e nemmeno un po’ di cultura in genere, anche improvvisata), ridotti a un corpo puzzolente, martoriato dalle gesta di una classe dirigente naif, improvvisata, narcisa, autolobbistica.

Come intende uscirne il fu-PD da questo macello di cui pure si vanta e verso i cui esiti manifesta la più sciatta superficialità? Leggete quella stessa risposta e l’enigma sarà chiaro: “Non faremo alleanze con gli estremisti” dice Renzi. Non con Salvini, non con i 5stelle, né con LeU, rancorosi e settari ‘catto-comunisti’. Resta solo Berlusconi, l’Unico, il moderato pret-a-porter, l’uomo per tutte le stagioni, ritenuto ‘non estremista’ anche quando afferma che caccerebbe 600.000 emigrati ‘irregolari’ e quindi ‘pericolosi’ pure nel caso si trattasse di badanti. Renzi e Berlusconi si attendono al varco (al capolinea?) da anni, da quel giorno ad Arcore, quando Issindaho mise a punto un piano di lunga gettata, che prevedeva la fine della sinistra (o di quel che ne restava), la trasformazione del PD in partito moderato centrista, e il traghettamento del suo elettorato sempre più ‘mutato’ e inerte verso la palude dove sguazzano i moderati, i benpensanti e i caimani, per portarseli nel partito, i caimani. Salvatevi!, mi verrebbe allora da dire. Ma sarebbe tardi, la frittata è fatta e non sono nemmeno certo che vorrei davvero vederli salvi. Con la prossima tessera del PD si distribuirà anche il gadget della molletta da applicare al naso. Un’altra grande idea renziana. Una bella botta di marketing. Un bellissimo spin, meglio di Jim Messina, quel capellone, con tutti i sacrifici che ho fatto (cit.). Il 40% è prossimo. Credeteci. Fine.

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