Inopportuno

per Luigi Altea
Autore originale del testo: Luigi Altea

di Luigi Altea – 22 luglio 2018

Sono tantissimi i dirigenti della Sinistra italiana che, nel corso della loro vita, sono stati colpiti da provvedimenti della magistratura.

Antonio Gramsci apre la lunghissima lista, della quale fa parte anche Enrico Berlinguer, che nel 1944 fu arrestato, e imprigionato per tre mesi, dopo le manifestazioni per far ottenere pane, pasta e zucchero, agli affamati ceti popolari di Sassari.

Chiude l’elenco, Pietro Grasso, l’attuale “capitano” della sinistra, colpito dalla magistratura con un decreto ingiuntivo, che gli impone di versare nelle casse del Partito Democratico, la somma di 83250 euro.

Tantissimi caddero, colpiti in fronte, freddati alle spalle, pugnalati al cuore.

Pietro Grasso, colpito nel portafoglio, non cade, resiste, e annuncia un ricorso.

Dopo rifonderà anche la sinistra…

E’ piena estate. Se le lacrime fossero fredde, mi metterei a piangere.

Sia chiaro: a me non dispiace per niente che le casse del Pd siano vuote, anzi…

A me infastidisce la diaspora dal PD di persone col braccino corto.

Ho in antipatia coloro che cambiano forno, senza aver prima saldato il conto col forno dal quale si sono riforniti, e riforniti in abbondanza.

Nessuno può ignorare che in ogni comunità esistono delle regole, scritte e non scritte, delle consuetudini, delle pratiche…

Ricordo benissimo le riunioni dell’ultimo venerdì di ogni mese, nelle Sezioni del PCI.

I compagni con cariche pubbliche (consiglieri comunali, assessori, consiglieri di zona), consegnavano al Segretario amministrativo il cedolino dell’accredito ricevuto, con allegata la relativa somma.

Versare al Partito tutta l’indennità ricevuta, era la regola, scolpita nel cuore di ciascuno.

Era un atto dovuto. Era quasi un gesto meccanico, prodotto dalla muscolatura liscia della buona coscienza.

Per un compagno consigliere, entrare in Sezione e versare, era come per un cristiano entrare in chiesa e farsi il segno della croce.

Migliaia, centinaia di migliaia di volte, è stato ripetuto quel gesto meraviglioso…

Dai compagni operai, dal compagno Pietro Ingrao, dalla compagna Nilde Jotti.

Senza bisogno di solleciti, senza bisogno di scomodare i magistrati.

Pietro Grasso ha, invece, sostenuto che ” fosse inopportuno dare un sostegno al partito con soldi pubblici”.

Credo che persino un praticante legale del più sperduto tribunale d’Italia, proverebbe imbarazzo a sostenere una linea difensiva tanto causidica quanto maldestra…

I soldi sono pubblici finché giacciono nelle casse dell’Erario.

Nel momento in cui transitano dalle casse del Tesoro e si depositano nel conto corrente di un privato, diventano soldi privatissimi, nell’esclusiva disponibilità del titolare del conto corrente.

Anche gli stipendi dei medici e degli infermieri ospedalieri, degli insegnanti, dei poliziotti, e anche le pensioni dei pensionati erano soldi pubblici…prima che fossero accreditati nei conti correnti dei dipendenti pubblici e dei pensionati!

Se la nuova Sinistra intende ricominciare da Pietro Grasso…è meglio lasciar perdere.

E’ già fallita in partenza. E’ già morta prima di nascere.

E’ tutta fatica sprecata.

Si può forse rinunciare a un Manifesto, ma non si può ricominciare da un Decreto Ingiuntivo!

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