Il manipolo del disperato

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Alfredo Morganti

Si può legittimamente dire (sbagliando) che il governo sia nato per una felice intuizione renziana. Si può altrettanto legittimamente dire (sbagliando) che il governo adesso è appeso alla spada di Damocle renziana. Ma non si possono comunque affermare entrambe le cose. O Renzi questo governo lo voleva veramente (felice intuizione), oppure lo farà strumentalmente cadere (spada di Damocle). Aut aut. Perché se un governo di svolta lo vuoi davvero, allora non può essere per te l’ennesima occasione personale di caos politico, l’ennesimo atto di pirateria contro le istituzioni.

La verità è che la mossa sciocca di Salvini ha messo in ambasce il rignanese, il quale da mesi preparava accuratamente la scissione. Lo dimostra la velocità con cui ha presentato il nome del movimento. Tutta roba di marketing che esige mesi di preparazione. Andare a elezioni anticipate sarebbe stato per l’ex Sindaco un vero disastro: avrebbe perso potere nei gruppi parlamentari e il conseguente ruolo di bilancino, che adesso si sta invece ritagliando con qualche difficoltà. Oggi la scissione, per quanto preparata da tempo, appare la mossa della disperazione, l’ultima carta, il banco finale di chi ha perso tutto meno la presunzione.

Ripeto, Renzi è un corsaro incapace di fare l’ammiraglio. Un uomo eroso dall’ambizione personale e dal risentimento, in linea con lo stile politico della fase. Mi richiedo, allora: com’è possibile che un’intera comunità politica gli abbia dato retta per tutti questi anni? Quale mistero profondo stento a capire?

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