Cari compagni e care compagne, cari e care giornalisti, commentatori illustri, politici più o meno illustri, amici e amiche, parenti ecc. ecc… Caro Michele Serra, caro Staino, cari tutti pure quelli che dicevano “è una risorsa”, “mi sono stufato di perdere” e altre amenità del genere …
Ma ci voleva tanto a capire che bestia era Matteo Renzi? Ma ci voleva tanto a capire che vi stavate a crescere una serpe in seno? ma non bastava guardarlo e sentirlo parlare per capire che il personaggio era un mascalzoncello che nulla aveva a che fare con la sinistra?
La decenza imporrebbe che come minimo faceste una seria autocritica e presentaste le vostre sentite scuse a noi poveri “gufi” minoritari. A noi che tanti infiniti, errori abbiamo fatto e continuiamo a fare, ma un minimo di credito al giovannotto di Rignano non glielo abbiamo mai dato. E che lo abbiamo sempre e da sempre considerato per quel che è: uno che sta dall’altra parte.
Caro Serra, caro Staino, cari compagni abbagliati da Renzi: “mi sono stufato di perdere”
Autore originale del testo: Celeste Ingrao
Articolo precedente



1 commento
Riporto con qualche limatura un mio post su Facebook in una discussione su questo articolo.
Il mio parere, rigorosamente da “esterno al grande partito” fin dagli anni 70, è che il tanto odiato o ammirato Renzi ha solo portato alle estreme conseguenze un progetto perdente e avventurista di “marcia al centro cercando di non perdere la sinistra e chiedendo scusa di aver mai pensato a un po’ di socialdemocrazia”, iniziato con Occhetto e incarnato al massimo grado da Veltroni con la teoria della vocazione maggioritaria.
E adesso avanti con le critiche, lo so che questa lettura non piace; vi ricordo solo che mentre ci trascinavano nella prima guerra del Golfo il PCI>PDS si dilaniava sul lettino dello psicanalista invece di dimettersi in massa dal parlamento (i numeri c’erano) e mettere in crisi il sistema con nuove elezioni che sarebbero state pro o contro la guerra.
Perso il treno, da allora tutto va avanti con l’autostop o con passaggi occasionali, dalla 500 alla Rolls Royce dal motorino all’autoblinda, non importa con quale guidatore e nemmeno se va dove andiamo noi o nella città vicina.