PERCHE’ VOTERO’ BONACCINI

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Lanfranco Turci

PERCHE’ VOTERO’ BONACCINI

All’inizio di questa campagna elettorale avevo confidato agli amici che mi riservavo di votare o no Bonaccini in relazione alla situazione che si sarebbe determinata alla vigilia del voto. Nel senso che non avrei dato il mio voto a Bonaccini nel caso la sua riconferma apparisse abbastanza certa, per non aggiungere consenso a una politica che a me pare nelle sue linee fondamentali interprete di quel “neoliberismo progressista” di cui il PD è il principale perno nel nostro paese.
In Emilia-Romagna quel ” progressista” risente più che altrove della lunga storia della “regione rossa” che ha alle spalle. E dunque è meglio di quello che mediamente il PD riesce a esprimere nazionalmente. Ma la collocazione del PD nel contesto sociale è saldamente ancorata agli interessi forti, non più vissuti come distinti per non dire alternativi ai ceti popolari. Il PD vive la società come una melassa di soggetti indistinti annegati nel binomio onnicomprensivo e salvifico di “lavoro e impresa”. Sotto questa visione pacificata situazioni anche estreme di sfruttamento del lavoro, di abbandono e degrado sociale, di decadimento dei servizi sociali, di cementificazioni selvagge si producono senza sollevare scandalo.
Ma la eventuale vittoria della Lega non cambierebbe questo quadro di fondo, semmai lo aggraverebbe ulteriormente dal lato morale e civile, mentre gli interessi forti che ora sono schierati dietro il PD e la Lista Bonaccini, si troverebbero altrettanto, se non di più, a loro agio nel nuovo quadro.
Ho provato a immaginare cosa cambierebbe nel post che allego.

DUNQUE?
Dunque, alla luce delle mie intenzioni iniziali, visto che l’aria che tira attorno a Bonaccini è meno sicura di quello che mi aspettavo, voterò Bonaccini presidente.
Resteranno aperti tutti i conflitti sociali e ambientali cui hanno dato vita in questi anni e mesi i più vari movimenti politici e sociali. Un ruolo importante, se supereranno il quorum, potranno giocarlo gli eletti delle liste di sinistra, insieme ai 5stelle residui. Interessante sarà anche vedere che cosa riusciranno a fare i “coraggiosi” e i verdi che pure hanno deciso di entrare nella coalizione col PD. Anzi per loro, che hanno scelto di chiamarsi coraggiosi, la prova sarà ancora più impegnativa per non trovarsi appiattiti, come succede in molte amministrazioni locali, sulle scelte del partito egemone.
E poi si tratta di vedere se le Sardine si accontenteranno di avere eventualmente sconfitto Salvini o se esprimeranno qualcosa in più.
Per parte mia mi limito a dire che preferisco dovermela vedere nel prossimo futuro col PD e Bonaccini piuttosto che con la Borgonzoni e la Lega.

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