di Domenico Borgatta
Sono stato titolare di un “affido” nei primi anni settanta, quando l’affido non esisteva ancora. (Arriverà poi una decina di anni dopo, nel 1983). Leggo ora che, per ragioni che mi paiono ideologiche e di propaganda elettorale, si vuole “bypassare” questa istituzione.
Per quel che posso dire io mi sembra un errore.
La famiglia è una magnifica realtà ma, come tutte le realtà vissute da uomini, talora ha bisogno che i minori che la compongono siano allontanati da essa (provvisoriamente, almeno) pur continuando essi a vivere un’esperienza famigliare.
La legge istitutiva mi sembra molto chiara: “Il minore che sia temporaneamente privo di un ambiente familiare idoneo puo’ essere affidato ad un’altra famiglia, possibilmente con figli minori, o ad una persona singola, o ad una comunita’ di tipo familiare, al fine di assicurargli il mantenimento, l’educazione e l’istruzione.” (art. 2). Naturalmente su tutto ciò deve vigilare, come d’altra parte previsto dalla legge istitutiva la n. 184 del 1983 all’art. 4. Ma ormai fare confusione (meglio: alzare la polvere per fare voti) è una tentazione molto forte.


