Il terzismo
Leggo che molti amici influenzati dal renzismo e, d’altra parte, impossibilitati a mostrare aperta simpatia per la destra leghista e fascista, si sono messi a ballare un minuetto proprio sulla linea sottile che suddivide Conte, da una parte, e Meloni-Salvini dall’altra. Posizione scomoda, indubbiamente, da equilibristi. C’è persino quello che si chiede se avremmo battuto egualmente le mani e non ci fossimo invece scandalizzati, ove al posto di Conte ci fosse stato Salvini a dare del bugiardo all’altro. Non vi sembra il giochino dei contrappesi? Non vi sembra che la politica così divenga una sorta di bilancino, tenuto in mano da chi farebbe cadere Conte ma non lo può dire né fare?
Questo equilibrismo indecente io lo chiamerei terzismo. Che non sarebbe nemmeno quello vero di Mieli, bensì un terzismo falso, persino un po’ ipocrita e d’accatto, che parifica Conte a Salvini, e che ricerca un equilibrio disperato in una fase in cui tutto si può essere meno che falsamente schierati. In fondo che ha fatto Conte? A chi lo accusava di alto tradimento o di aver ammazzato l’Italia con una firma che non c’era mai stata, ha risposto dicendo che sono tutte bugie. Non doveva? Solo perché lo ha fatto è uguale al tizio del mojito? Ma siamo impazziti? Vi prego, lasciate stare il narciso che è in voi e, per una volta almeno, pensate al bene comune. Senza ipocrisie.


