Cambiare le cose o limitarci a sopravvivere in attesa che la destra si riprenda tutto?
Ieri sera, quando ho sentito Conte dire che si avvieranno dei cambiamenti su nodi che in questi mesi ci hanno impedito di affrontare al meglio la situazione, ho pensato che non si tirerà affatto a campare, ma ci sarà un’iniziativa politica di fondo, ben oltre l’orizzonte della sopravvivenza quotidiana e del dilemma ‘aprire-chiudere’. Abbiamo detto così tante volte che la crisi è un’occasione di cambiamento, che sentirlo dire anche dal Presidente del Consiglio mi ha confortato.
Poi, però, leggo che per alcuni questa è stata in realtà una minaccia. Come dire che si vorrebbe rivoluzionare il Paese approfittando del fatto che siamo tutti chiusi in casa, impossibilitati a resistere indomitamente nelle piazze. La reazione alle porte, insomma, un golpe politico in piena regola.
Ho tre cose da dire al riguardo.
La prima. Questo non è un governo di destra o reazionario, anzi. Dipingerlo così è da ciechi.
La seconda. Non è vero che siamo tutti chiusi in casa. Dal 4 maggio le fabbriche e i cantieri si riapriranno, ma già da oggi ci sono milioni di lavoratori (i più sottopagati) che, quarantena e meno, in questi mesi hanno garantito i servizi essenziali, l’assistenza e la cura, e impedito la fame, la rivolta sociale, la povertà, l’abbandono. Non tutti siamo a preannunciare golpe dal salotto di casa.
La terza. Tranquilli, non appena Conte, il suo governo e la sua maggioranza avranno completato il lavoro di salvataggio nazionale e rimesso in moto il Paese, quelli che oggi si limitano a sproloquiare, e che fino a ieri ce l’avevano coi ‘negri’ che ci vogliono portare via il lavoro, faranno di tutto per riprendersi il governo (tanto il peggio sarà ormai passato).
Da quel momento, se ci riusciranno, quelli che temono il golpe o giù di lì solo perché Conte probabilmente avrà in mente di potenziare la sanità pubblica, potranno tornare in diretta da casa loro a inveire su Facebook contro il governo, la destra, Maastricht, la perfida Europa e gli antimarxisti che non capiscono come la Lega sia di fatto il nuovo PCI. Abbiano soltanto pazienza. Magari non ci sarà nessun progetto di cambiamento a breve e si potrà tornare a sperare nell’ora X, mentre le foto di barconi pieni di disgraziati riaffolleranno di nuovo le home page. Sospirone di sollievo.


