Silvia Romano è libera e sui social ritorna il vomito sovranista: “E quanto ci è costata?”

per Gian Franco Ferraris
Fonte: Globalist

Come ha detto Globalist nel minuti immediatamente successivi alla notizia sulla liberazione, per la vita di Silvia Romano è stato pagato un riscatto, anche se non una somma ingente.

Semmai ben più sostanzioso è stato il costo dell’intera operazione che ha visto sul campo gli agenti dell’asse (il servizio segreto estero italiano) emissari dei servizi turchi che hanno grande agibilità in Somalia, esponenti della sicurezza somala e molti emissari o fonti locali che hanno stabilito un contatto nel territorio.
Alla fine la liberazione di Silvia Romano, che sta bene ma è psicologicamente provata e che, una volta messa al sicuro, ha detto di essersi convertita all’Islam e di volerne parlare con i genitori in Italia.
La trattativa
Dopo mesi e mesi di incertezze la prova del fatto che Silvia stesse bene era arrivata il 17 gennaio in un video nella quale la ragazza diceva di essere viva e di stare bene.
La trattativa a quel punto era fatta ma per il capito finale c’è stato da aspettare perché l’emergenza coronavirus ha rallentato la liberazione.
Che è avvenuta nella notte di venerdì a circa 30 chilometri da Mogadiscio dove, dopo il pagamento del riscatto, gli emissari l’hanno portata consegnata agli 007 italiani, turchi e somali.
Al momento della liberazione Silvia indossava abiti tradizionali somali, aveva la testa coperta. E, a quanto pare, le tante pressioni subite in questo anno e mezzo l’avrebbero anche costretta a convertirsi all’Islam. La conversione è al momento un giallo perché si tratta di una ragazza molto giovane che per un anno e mezzo si è trovata in una situazione drammatica e ha subito fortissime pressioni psicologiche.
In base alle ricostruzioni fatte dalla nostra intelligence in questi mesi la ragazza era tenuta in una grotta nelle vicinanze del villaggio di Buulo Fulaay, nella regione somala di Bay. Una zona completamente in mano ai gruppi terroristici di Al-Shabaab e alle fazioni integraliste legate alla guerriglia. A moltissimi chilometri di distanza dal luogo in cui è stata rapita nel villaggio di Chakama a ovest di Malindi, in Kenya.
Ora la liberazione e il ritorno a casa.

Ed eccoli anche oggi. A chiedere quanto ci sarà costata questa ragazza che voleva solo aiutare i meno fortunati. Ai sovranisti i giovani che studiano, viaggiano, fanno volontariato danno fastidio.

Io me li ricordo quelli che le davano della puttana comunista che aiutava i “negri”. Io me li ricordo i commenti dei fascisti di oggi.

Io non le scorderò mai tutte le schifezze che centinaia di donne italiane hanno scritto su Silvia Romano.
Dovevo scriverci un pezzo. Così un giorno per lavoro ho dovuto leggere tutto l’odio.
Ho imparato che l’odio puzza. Ricordo il divano dove ero seduta. Il calore della ventola del PC acceso e appoggiato sulle mie gambe.
Ne ricordo uno di commento che incitava allo stupro. Prima ho iniziato a sentire un tremore alle mani. Poi il solito conato che mi suscitano questi esseri viscidi.
Mi alzai, corsi in bagno e vomitai.
Oggi è una giornata di gioia. Ma io non dimentico. Mai. Nulla.
Ed eccoli anche oggi. A chiedere quanto ci sarà costata questa ragazza che voleva solo aiutare i meno fortunati. Ai sovranisti i giovani che studiano, viaggiano, fanno volontariato danno fastidio. Sono gli anticorpi a una società migliore, inclusiva e sana. Questa è una giornata di gioia, è vero. Ma ancora una volta a rovinarla c’è il megafono social ai razzisti. Segnalate ogni commento offensivo. Chiudiamo la bocca alla feccia dell’umanità. Una volta per tutte.

Ps Per quanto riguarda l’eventuale conversione all’Islam – spero che in Italia ci sia la libertà di culto (Gian Franco Ferraris)

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