Fra le rovine del liberismo-populismo

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Fausto Anderlini

Fra le rovine del liberismo-populismo

Le nominazioni (Piano di rinascita e stati generali) saranno anche infelici, ma l’intentio è giusta. Saltare la palude di una impossibile mediazione politica con una destra di beccamorti e teppisti (tal quali sono stati icasticamente categorizzati dal sempre immenso Bersy) e cercare la via della mediazione sociale come governo della crisi. Un rapporto certamente polarizzato sulla figura del Premier, pure se necessariamente coalizionale, perchè i partiti son quello che sono….

Riattivare le gilde, ricorporativizzare il rapporto fra società e Stato, quest’ultimo risalente per i rami della crisi come primo imprenditore sociale, rimettere filtri fra la politica e la domanda sociale. Gli anni che abbiamo alle spalle sono stati gli anni del liberismo e del direttismo, con il populismo come necessaria sintesi finale. Popular-liberismo in un solo paese. Nel quale il potere è nelle mani della possidenza e la protesta è interpretata dalla teppaglia. Prima di avanzare critiche il Pd dovrebbe interrogarsi sul suo recente passato. Infatti è stato il Pd renziano a dare l’ultima spallata alla concertazione sociale, delegittimando il sindacato e privilegiando il sostegno al management capitalistico. Ed è anche in questo vuoto che è passata la reazione populista.

Ripartire la torta a debito con giudizio e contrarre gli impegni responsabili per ripagarla. Un patto sociale. Stato lavoro e capitale. Evitando l’assalto alla diligenza dei predatori e riequlibrando il rapporto sociale fra i deboli e i forti, i produttori e i rentiers. E’ su questo patto, natura e modalità, che il Pd e gli altri, dovrebbero concentrare l’intelligenza progettuale, se ne son capaci. Non sul Mes o non Mes.

Stando a cavallo della realtà. Cioè aderendo agli effetti perversi e alle situazioni di fatto. Che vedono le rappresentanze d’interesse sfibrate e nuovi poteri emergenti. All’acme della crisi saranno in campo categorie e territori. I quali saranno interpretati dai più capaci fra leader regionali neo-populisti. Ed è con questi due livelli che il governo dovrà tessere la rete.

Lo stesso appello all’intellettualità ha una sua ratio. Anche se non sarà l’Eliseo di Berlinguer (che pure fu un quasi flop, giacchè i pensatori radical erano refrattari agli oneri dell’egemonia) potrebbe avere un significato. In fondo nella recente pandemia qualcosa si è mosso: una parte rilevante della scienza medica impegnata a supporto della sanità pubblica. Un tassello di organicità nel rapporto fra specialismo e politica.

Babelezon bookstore leggi che ti passa

Articoli correlati

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.