Il Sì, il No e gli ossimori

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Alfredo Morganti
Il Sì, il No e gli ossimori
Se, come si dice, dovesse vincere il Sì, e da ciò ne derivassero per necessità deterministica una legge elettorale proporzionale, un nuovo Senato su basi circoscrizionali e un rafforzamento di questo governo, tanto di cappello. Non ho dubbi che queste previsioni possano realizzarsi (anche se temo che la politica non sia una scienza esatta). Il mio dubbio è un altro. Il Sì sarebbe chiaramente sospinto anche da un’opinione pubblica antiparlamentare e populista e da un sentimento popolare che non ama granché la democrazia rappresentativa e le sue istituzioni (la scatoletta di tonno, l’Aula sorda e grigia, il bivacco di manipoli, la kasta), e che ama moltissimo invece il potere esecutivo e decisionale. Come tenerla a bada? Come neutralizzarla quando si andrà a trattare e molti vorranno rappresentarla? La mia idea è che (come sempre) il voto referendario sia una falsa alternativa, e che il gran discutere si tramuti il giorno dopo il voto in un fuoco di paglia. Non è difficile prevedere che sarà tutto punto a capo comunque. E che il sentimento anti-parlamentare non sarà certo attenuato dalla vittoria del Sì. C’è poi anche il caso opposto. Vince il No, il governo non è certo obbligato a dimettersi, ma nel Paese è comunque prevalso e si è affermato un sentimento di prossimità al Parlamento che è senz’altro migliore di un plebiscito populista. A nessuno sarà impedito di lavorare con lena alle famose “compensazioni” comunque, nello spirito del No, ossia nella tutela della rappresentanza parlamentare. Anche perché dire che la politica con il Sì dovrà “necessariamente” mettersi al lavoro sulla nuova legge elettorale, non è bellissimo. La parola “politica” e la parola “necessità”, accostate tra loro, sono il più brutto ossimoro della storia. Dopo di che, a urne chiuse, torniamo per favore a ragionare e lottare assieme, ché non si possono vedere militanti della stessa sinistra e dello stesso partito fare campagna su sponde opposte e come se nulla fosse. È rischioso. Molto. Grazie di cuore.
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