Autore originale del testo: Alfredo Morganti
A che punto è la notte? O c’è chi la notte nemmeno la vede?
Vedrete. Quelli che vogliono il gruzzolo europeo per distribuirlo iniquamente tra i vari potentati imprenditoriali o meno, non si placheranno dinanzi alla recrudescenza del virus. Stimata l’impossibilità di fare fuori Conte e cambiare il governo facendolo diventare governissimo, planeranno come falchi sul terreno Covid e inizieranno a criticare Conte per la gestione dell’emergenza sanitaria come già sta facendo la destra da tempo immemore e senza vergogna alcuna.
Il Gruppo Gedi, non solo i quotidiani di destra, si distinguerà (ma si distingue già oggi) nell’agitazione. E anche ‘Domani’, nel suo piccolo, si sta dando un bel daffare. Immagino la polemica sulla malattie dimenticate per badare solo al virus, immagino il giudizio sullo stato d’emergenza ingiustamente prolungato, sulla scuola nel caos, sul calcio nel caos, sulla sanità nel caos, sul governo nel caos. Immagino il pianto ipocrita per le aziende che chiudono o rischiano la chiusura, mentre il governo starebbe solo ‘gigioneggiando’. Ci sarà senz’altro qualcuno anche a sinistra (non mancano mai) che toccherà il tema mascherine, giudicando eccessivo l’obbligo di utilizzazione all’aperto. 209 miliardi di euro sono davvero una specie di droga per chi pensa solo ai soldi e al potere (non per forza nell’ordine).
Saranno (sono già) tempi duri, quindi. E noi li affronteremo con una sinistra che, giustamente schierata a sostegno del governo, non fa altro che questo, però, ormai dimentica che la politica è un ventaglio larghissimo di articolazioni che vanno dall’esecutivo alla presenza stabile tra i cittadini, dai partiti al Parlamento, dalla tutela della rappresentanza popolare alla difesa delle istituzioni, sino alla battaglia culturale e alla ricerca di autonomia (senza la quale è già tutto finito).
Quanto è lontano il partito plurale, largo, democratico, inclusivo di cui tanto si parla? Quanto è solo un motto per non provare paura nel buio di prospettive in cui siamo? Sentinella, a che punto è la notte? E quanto è lontana la necessaria spinta unitaria per ricostruire quel che è andato distrutto? Possibile non si riesca a tenere in piedi il governo (com’è giusto che sia) e, nello stesso tempo, a ridare vita a un mondo che oggi sembra francamente rinsecchito? Se qualche passo pure si tenta di fare, è piccolissimo, quasi inconsistente, sotto misura rispetto alla mole di lavoro da fare per cambiare con equità e giustizia la società in cui viviamo. Qualcuno batta un colpo, se c’è.


