887 morti

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Alfredo Morganti
887 morti.
Per alcuni sono morti mal calcolate, “finte”, sovranumeriche, fittizie, perché tanto erano vecchi, erano malati, tanto prima o poi sarebbero morti. Per alcuni non si muore di Covid, ma di vecchiaia o di malattie pregresse. È un’idea che serve solo a rincuorare coloro che si sentono immortali. Gli stessi che magari negano la virulenza del Covid o il Covid stesso oppure, più semplicemente e realisticamente, vorrebbero essere liberi di fare tutto ciò vogliono e come vogliono, in nome di una libertà senza responsabilità, senza freni, senza altri attorno, direi blasfema. In questi giorni stiamo entrando nuovamente nel circuito ferie-festività, come accadde già in estate. Ne siamo usciti allora con le ossa rotte, spero solo che stavolta sia diverso, ma le premesse non fanno ben sperare.
-.-.-.-

Da Globalist

Altri 887 italiani morti di Covid dopo il ‘libera tutti’: il Veneto in testa ai contagi

Brutti dati mentre c’è chi irresponsabilmente pensa a sciogliere i vincoli pur sapendo che a metà gennaio il prezzo da pagare potrebbe essere durissimo.

Sono 16.999 i nuovi casi di coronavirus registrati in Italia nelle ultime 24 ore, a fronte di 171.586 tamponi. Tornano a salire i decessi giornalieri: 887, rispetto alle 499 vittime di mercoledì.

L’indice di positività scende ma resta alto al 9,9%.
Continuano a calare le terapie intensive (-29) e i ricoveri nei reparti Covid (-565). La Regione con il maggior incremento di contagi è il Veneto (4.197 su 20.117 test), segue la Lombardia (2.093 su 24.229 test).
I numeri della pandemia L’Italia supera il milione di guariti da coronavirus: con l’aumento odierno di 30.099 il totale dei guariti da inizio pandemia sale infatti a 1.027.994. Netto il calo (-13.988) degli attualmente positivi, che sono ora 696.527. Il tasso di positività si attesta al 9,9% (-0,9% rispetto a mercoledì).

-.-.-.-.-

Massimo Galli: “se non prendiamo tutte le necessarie precauzioni, e non continuiamo a mantenerle, non posso che accodarmi alle posizioni già espresse da alcuni miei illustri colleghi e dire che la ripresa della malattia a gennaio è un fatto quasi scontato.

Non ci possiamo permettere di non essere prudenti – E’ una banalità, ma tutti i segnali che tirano verso il ‘liberi tutti’ diventano pericolosi.
Quella che viviamo è oggettivamente una situazione che non consente in linea generale, e in particolare in alcune zone della Lombardia in cui il virus è comunque ancora molto presente, di applicare degli avventurismi, di avere atteggiamenti che poi possono comportare effetti “estremamente negativi”.

Galli ammette che tutto sembra un po’ “scaricato sui cittadini”, ma innegabilmente “la responsabilità individuale è un fatto importante – ammonisce – Non possiamo andare nei luoghi dove più facilmente le persone si concentrano e rimanere stupiti dicendo ‘ma guarda quanta gente c’è!’. La domanda è ‘è tu? Anche tu sei lì insieme a loro'”.
Certo che “è una situazione non facile – osserva l’infettivologo – in cui avere posizioni fortemente restrittive è evidentemente triste e limitante, però è così”: una terza ondata di Covid è un pericolo concreto.
Ciò confermato, avvertita la popolazione, al di là dell’invito a mantenere comportamenti di estrema prudenza Galli rivolge anche un messaggio ai decisori politici: “Le chiusure sono una resistenza passiva”, fa notare, mentre “io credo che si debba cambiare registro in un’altra direzione”, quella della “resistenza attiva” ossia di “interventi di altro genere e più incisivi. Per esempio un utilizzo estensivo dei test, o misure che riescano veramente a migliorare e organizzare i trasporti, solo per citare un settore. Il punto – conclude lo specialista – è che per svariati mesi la convivenza con questa infezione è ancora obbligata”.

Babelezon bookstore leggi che ti passa

Articoli correlati

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.