Costruire con il cuore. La saggezza dei saggi

Il discorso del Presidente Mattarella è stato visto da 15 milioni di persone, 5 in più rispetto allo scorso anno. Leggo il dato con fiducia. Lo interpreto come il segno di una crescita di attenzione e consapevolezza. Sono ottimista dunque sul modo in cui, almeno per adesso, gli italiani rispondono al Covid, alla particolare situazione che ha ingenerato e alla necessità di mutare almeno in parte il corso delle nostre vite.

Se così fosse, questo potrebbe essere davvero il tempo dei costruttori, come ha auspicato il Presidente Mattarella, non quello di chi antepone la propria ansia da rottamatore, i propri tatticismi, i propri interessi individuali rispetto a quelli generali e al bene comune. Lo spirito costruttivo dipende però, come ha spiegato Papa Francesco, soprattutto dal nostro cuore, ossia dalla nostra attenzione all’Altro, a chi ha più bisogno, a coloro a cui serve cura, agli ultimi, ai più fragili, ai malati, rovesciando in sostanza le fondamenta del mondo attuale.

La costruzione, se sarà, dovrà dunque essere il frutto di un generale rovesciamento di valori rispetto agli attuali, totalmente segnati dal mercato e dall’idea che vi siano vincenti e perdenti, non donne e uomini. La classe dirigente è avvertita. Ma lo è anche il ‘popolo’: l’insegnamento di Mattarella e Francesco vale per tutti.