Autore originale del testo: Alfredo Morganti
Ci pensa lui. L’uomo Del Monte.
Le nomine RAI? Comanda Draghi. Il blocco dei licenziamenti? Ci pensa Draghi, la via d’uscita è nelle sue mani. Le “riforme”? Senza Draghi sarebbero impossibili. Questa è la tiritera della stampa embedded e dell’informazione in genere. E ovviamente, sul piano vaccini, “ci sta pensando” Figliuolo (come se l’organizzazione pratica del piano non fosse regionale). È il tipico schema d’attacco della stampa padronale: i partiti “litigano”? Non c’è problema. Tanto c’è un uomo solo al comando ed è il “migliore”. Ci pensa lui, insomma. Questa visione promoteica del premier potrebbe andar bene (alle imprese) se davvero il futuro di un Paese fosse solo dettato dall’economia, ossia dal mercato, ossia dal potere contrattuale delle stesse imprese e dal loro “calcolo”.
Ma non è così. Il diktat, il comando, il ghe pensi mi, sono un modo di far politica rozzo, volgare per certi aspetti, da ultima spiaggia, oppure da dittatura del mercato. Una crisi come quella che stiamo ancora passando necessita di ascolto ancor prima che di un soliloquio. Ascolto, ma non quello delle “categorie” che urlano in piazza. Piuttosto dello spirito democratico del Paese, quello delle sue istituzioni, delle forme di vita politica, sindacali, associative, tutti soggetti collettivi, altro che l’uomo Del Monte, quello che in pubblicità diceva ‘sì’ (o ‘no’) a seconda del suo grado di sofddisfazione. Ma davvero pensano che una situazione delicata e complessa come quella italiana possa essere risolta da un uomo Del Monte? Da una che comanda, uno che avrebbe nelle sue mani e per intero, la soluzione?
Oppure, più probabile, l’intento è solo quello di far fuori i partiti, la loro “litigiosità”, dandone un’immagine di casta, banditesca, per sgomberare il campo, allisciarlo, e decidere in totale libertà, riducendo il conflitto a un azzuffarsi (questo sì) sociale senza più rappresentanza, mediazione e senza costrutto per il Paese. È il vecchio sogno dei padroni: avere dei funzionari al governo, oppure andarci da sé e via. Questro c’è dietro Draghi che risolve e comanda: c’è l’obiettivo di fare da parte la politica, il dibattito nazionale, la partecipazione, in nome della necessità di fare presto, liberando la pista alle imprese, mettendogli in mano il Paese, sganciandole dai vincoli democratici. È questo il massimo dei pericoli. Questo affidare a uno solo per quanto “bravo” (oppure a un’oligarchia) la sorte di milioni di persone, ritenendo che le imprese siano il fulcro sociale a cui tutto è dovuto. Mentre invece sono solo un pezzo della nostra civiltà (o di quel che ne resta). Nemmeno quello più importante per la memoria di un popolo.


