Gianni Cuperlo e il Green Pass.

per mafalda conti
Autore originale del testo: Gianni Cuperlo
Non che io abbia voglia di alimentare una polemica abbastanza incomprensibile, ma mi viene da resocontare una ordinaria giornata di mezza estate.
Sul treno:
– Buongiorno, già visto il biglietto?
– No, ecco, un attimo (armeggio coll’Iphone e le mostro il messaggio di Trenitalia col PNR. Lei lo inquadra e fine).
– Grazie, buon viaggio.
– Grazie a lei e buon lavoro.
Alcune ore dopo in Hotel.
– Buongiorno
– Buongiorno e benvenuto
– Dovrebbe esserci una prenotazione a nome Cuperlo
– Controllo, signor Giovanni?
– Si
– Gentilmente posso chiederle un documento?
– Certo (gli passo la patente, registra i dati e mi consegna la chiave).
Ore più tardi ancora, all’ingresso di una trattoria.
– Buongiorno, è possibile mangiare qualcosa?
– Certo, quel tavolo lì o all’interno dove vuole
(Scelgo l’interno e mi siedo)
– Posso vedere il Green pass?
– Si subito (le mostro la foto del Qr sul telefonino, lei lo inquadra col suo e passiamo alla ordinazione).
Adesso la domanda: perché la mia libertà sarebbe stata rispettata sul treno e in albergo mentre sarebbe stata conculcata dentro la trattoria?
Provo da me la risposta: perché una cosa è pagare un pedaggio o registrare un ospite, altra obbligarmi implicitamente a vaccinarmi altrimenti vedo limitata la mia agibilità in una serie di spazi pubblici.
Ok, inseguo l’obiezione e controreplico: uno può pure non vaccinarsi (sbaglia secondo me, ma è una scelta libera a parte alcune specifiche categorie). E però nel momento in cui la scienza e comunque le autorità sanitarie stabiliscono che arginare la pandemia richiede quale condizione sine qua non la vaccinazione di massa per evitare che i contagi si trasmettano con rapidità in ogni contesto sociale, la singola libertà di non vaccinarsi deve misurarsi con la necessità per la maggioranza (vaccinata) di vivere, spostarsi, fruire di servizi pubblici o privati in una condizione di piena sicurezza. Il che giustifica la richiesta di quel semplice Green Pass. Tutto qui.
Sarà che tendo a semplificare troppo, ma a me non pare una cosa complicata e meno ancora una insopportabile violenza di Stato.
Fine.
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1 commento

Ezio 11 Agosto 2021 - 0:06

Secondo Cuperlo i non vaccinati si dovrebbero vaccinare per proteggere i vaccinati, non mi sembra un gran belľ esempio di uso della logica.

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