Autore originale del testo: Alfredo Morganti
Settembre andiamo è tempo di studiare
Leggo da Repubblica: “Sorpresa: i bambini e i ragazzi tra i 10 e i 19 anni adesso si ammalano di più dei ventenni e il doppio di trentenni e quarantenni che però sono in gran parte coperti dai vaccini. E, sorpresa (ancora peggiore) dell’ultima settimana, la variante Delta comincia a correre anche tra i più piccoli, nella fascia 0-9 anni dove l’incidenza è aumentata superando i 50 casi ogni 100.000”. Sorpresa? E quale sarebbe? Se non ci si vaccina o non c’è vaccino, ci si contagia e si diventa portatori di una variante. C’è poco da fare. La sorpresa, semmai, è che ci si sorprenda. Rammentate: tutti questi bambini e ragazzi a settembre andranno a scuola, nelle stesse classi pollaio di prima, con l’unica raccomandazione di tenere le finistre aperte. Siamo, pari pari, alla situazione di settembre 2020, con Conte bombardato dalla opinione pubblica, quando però non c’era ancora un piano vaccini all’orizzonte.
Detto questo, la propaganda dei media oggi si accanisce, in termini populistici, sul personale scolastico (vaccinato per oltre l’80%!). E indirizza il risentimento popolare (di genitori che molto spesso non hanno vaccinato i loro figli minori, ritenendo così di tutelarli) verso i docenti in particolare. Come se in classe il rapporto non fosse 1 a 25, del tutto a vantaggio degli studenti. Come se gli studenti non si contagiassero tra loro. Come se, fuori dalla scuola, non ci si assembrasse in allegria, perché i giovani hanno bisogno di socialità. Che la situazione sia critica, in realtà, lo dimostrano gli appelli di Figliuolo, affinché i ragazzi si vaccinino. La polemica sui docenti è solo una copertura del problema vero (la scuola come possibile focolaio settembrino) e delle inefficienze del governo in materia scolastica (leggi Ministro Bianchi). La povera Azzolina è stata messa in castigo per molto meno, anche perché non aveva la stampa a favore, di cui godono oggi i Migliori, peggiori compresi.


