Scuola Casini

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Fausto Anderlini
Scuola Casini
Tornassero in vita Mosca, Michels, Pareto e Ostrogorskj dovrebbero buttare a mare tutte le loro malevole e saccenti giaculatorie contro i ‘bonzi’ delle socialdemocrazie e dei sindacati. Cosa distingue il professionista da un dilettante ? Non le doti innate di abilità, non la conoscenza e neanche, in fondo, l’esperienza. Anche nelle categorie inferiori si trovano giocatori dotati di estro. Gli stessi grillini venuti dal nulla hanno dimostrato che qualsivoglia persona con buone capacità di apprendere, tempo pochi anni, può ricoprire incarichi politici con discreto profitto. Ma la scaltrezza e la sorda determinazione nel perseguire il proprio scopo. Che non è la ‘causa’, ma il proprio tornaconto: giocare in prima squadra.
Finita l’epoca dei partiti di massa, coi suoi ceti ideologici e gli intellettuali organici, sorta di clero laico, ispirato dal weberiano beruf, come tali fucina di leader e uomini di Stato, il ‘professionismo politico’ ha mutato di segno. La sua essenza coincide con l’abilità di spillare le cariche: una capacità che richiede tanto più virtuosismo quanto più caotico e imprevedibile è il terreno di gioco.
Dilettanti sono gran parte degli eletti 5S che in nome di un mero principio economico-morale, ovvero funzionale, hanno tagliato i parlamentari rendendo impossibile la loro rielezione. E dilettanti, sino alla comicità, sono i membri della torma scissionista dimaiana che pensavano di aggirare la tagliola dei due mandati sperando d’essere accolti trionfalmente da altro naviglio.
Professionista è invece chi raggiunge lo scopo sapendo galleggiare con astuzia in acque perigliose e mutevoli. Taluni veri campioni. Gente che con piccolissimo gruzzolo di seguito e consenso riesce a riproporsi per legislature su legislature giocando di sponda e sfruttando l’inerzia di correnti contrastanti. Sempre sulla scia di poderosi piroscafi. Casini è per me un genio inarrivabile e solo per questo non meriterebbe l’ostracismo dei bolognesi (che non sono certo tra i più furbi). Prendere il comando di un piccolo partito, meglio se non di pochi notabili avvizziti, ma animato di buone speranze, e di lì scalare il seggio, con abili accordi, senza neanche faticare.
Questa è professionalità pura. E come tale merita rispetto. Perchè sia chiaro: l’abilità di cui si parla non è quella del baro e del predatore intuitivo. E’ una abilità che richiede dedizione, misura, programmazione (e non a breve). Capacità di nuotare sott’acqua per lunghi periodi. Imperturbabilità. Dunque fatica studio e determinazione. Questo è il tao del professionista politico.
Atteso che, Casini, a parte, ogni altro riferimento a fatti e persone è puramente casuale.
Babelezon bookstore leggi che ti passa

Articoli correlati

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.