Via il tetto (240.000 euro) degli stipendi ai superdirigenti dello Stato: l’ultimo capolavoro del governo dei Migliori con tanto di scaricabarile tra i partiti e il ministero

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Giuseppe Conte - Pina Fasciani

Giuseppe Conte

Per mesi nessuno ha appoggiato la nostra proposta per alzare gli stipendi a chi prende 3 o 4 euro l’ora con il salario minimo. Ora infilano in un decreto per aiuti a famiglie e imprese un intervento per togliere il tetto ai megastipendi dei dirigenti di Stato. Tutto con la compiacenza del Governo e il voto favorevole di Forza Italia, Pd e Italia Viva. Questo Paese è sottosopra. Chi ha votato quella norma ha mai parlato con famiglie che non arrivano a metà mese, con gli imprenditori che sono in ginocchio? Ma un po’ di senso del pudore, no?

Deroga al tetto, per Mattarella norma “inopportuna”

Il Capo dello Stato avrebbe giudicato inopportuna la norma contenuta nel decreto Aiuti bis che abroga il tetto agli stipendi, attualmente fissato a 240 mila euro, e che regola il “Trattamento economico delle cariche di vertice delle Forze armate, delle Forze di polizia e delle pubbliche amministrazioni”. Il presidente Sergio Mattarella, si è appreso in ambienti parlamentari, avrebbe anche lui espresso – in una conversazione con il premier Mario Draghi – perplessità su una norma “inopportuna”, soprattutto in un momento in cui gli italiani stanno faticando per la crisi energetica.

Pina Fasciani

Forza Italia fa un emendamento al dl aiuti per abolire il tetto di 240.000 euro l’anno ai manager pubblici e apicali militari vari (questo per darvi un assaggio di cosa sono capaci di fare costoro al governo)
Il ministro dell’economia offre un assist.
In commissione lo votano tutti, tranne il M5S.
Draghi dorme, non sa, si sveglia un attimo e esprime “disappunto”.
A quanto pare il migliore dorme sempre:
1) quando è iniziata la speculazione sul gas prima della guerra in Ucraina (non lo dimentichiamo)
2) quando alla borsa di Amsterdam si pompa il prezzo del gas senza alcun controllo
3) quando la recessione era già evidente fin da marzo.
4) Dorme anche quando nel dl aiuti scompare il tema delle delocalizzazione con tanti posti di lavoro in ballo, in particolare alla Wartsila di Trieste con 500 operai sul baratro.

Landini: “Stop a stipendi superdirigenti è atto indegno contro i lavoratori”

“Ieri sera è arrivata notizia che in parlamento avevano votato il decreto aiuti. Lo hanno votato tutti il decreto che aiuta chi guadagna più 240 mila. Questo è indegno contro lavoratori che hanno mandato avanti il Paese. Va cancellato questo provvedimento. Chi ha un reddito di 240 mila euro non ha problema di pagare affitto, pagare le bollette, mentre il decreto aiuti dovrebbe aiutare chi non ce la fa ad arrivare a fine mese”. Lo sottolinea il leader Cgil Maurizio Landini dal palco dell’assemblea dei delegati a Bologna.

Sindacato Carabinieri: “Draghi non lo sapeva? Rimuova dirigenti”

“In un periodo di crisi è assurdo presentare e far passare un emendamento del genere. Il paradosso più grande è che tutti i politici ne prendono le distanze, a partire dal Presidente del Consiglio. Ci chiediamo: ma con questi alti Dirigenti dello Stato che dovrebbero lavorare per il bene comune e invece lavorano per il bene proprio, riescono a risolvere i problemi dell’Italia e degli italiani?”. Lo dichiara in una nota Davide Satta, Segretario Generale Aggiunto dell’Unione Sindacale Italiana Carabinieri (Usic). “Se è vero che Draghi non era a conoscenza di questo colpo grosso, allora dovrebbe immediatamente sostituire tutti gli alti Dirigenti che, attraverso un senatore, hanno messo in difficoltà l’intera compagine governativa. Siamo certi che dopo due giorni tutta questa polemica finirà nel dimenticatoio – continua – e avremo Dirigenti sempre più ricchi e dipendenti dello Stato ancora più poveri”.

Letta: “Stop tetto stipendi guaio e schiaffo ai più deboli”

Sul Dl aiuti bis “c’è stato un guaio, non abbiamo capito per responsabilità di chi, rispetto al tetto degli stipendi più alti della Pa che è saltato. Un guaio assoluto e totale, uno schiaffo. Lo cambieremo, andrà cambiato”. Lo ha detto Enrico Letta nel messaggio ai candidati Pd. Partito democratico che è tra le forze politiche (insieme a Forza Italia e Italia viva) che hanno votato l’emendamento in Aula. Astenuti, invece, Fratelli d’Italia, Lega e Movimento 5 stelle.

(ANSA) – Il governo ha presentato un emendamento che sopprime l’articolo 41 bis sulla deroga al tetto degli stipendi dei dirigenti della pubblica amministrazione. Lo rendono noto fonti di palazzo Chigi
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