Capodanno con la pistola, lo stub sul deputato di FdI la mattina del 1 gennaio. Ma Pozzolo “ha rifiutato la consegna degli abiti opponendo l’immunità parlamentare”
di Alessandro Barbera per La Stampa
Non erano bastati i problemi di salute e il caso degli appalti Anas truccati dalla lobby dei Verdini a rovinarle le feste. Per Giorgia Meloni il 2024 – anno della presidenza italiana del G7 – non poteva iniziare peggio di così. Una festa di capodanno, il ferimento, fortunatamente lieve, del genero di un membro della scorta del sottosegretario Andrea Delmastro con il revolver di un deputato del suo partito, Emanuele Pozzolo. Dal partito descrivono la premier «irritata», in attesa di «chiarimenti su quel che è accaduto». Che si sia trattato di una fatalità, nessuno lo mette in dubbio. Né la premier sembra intenzionata a chiederne conto al sottosegretario, ai suoi occhi estraneo a responsabilità. Semmai a Palazzo Chigi e fra i colleghi di Fratelli d’Italia si punta il dito contro Pozzolo e la sua «incredibile leggerezza».
Nelle telefonate e nelle chat si rimpallano commenti a dir poco stupiti per un parlamentare fieramente armato ad un’occasione conviviale. «Un vero cretino», sintetizza uno di loro sotto la garanzia dell’anonimato. Ieri fra Palazzo Chigi e i vertici del partito si è discusso a lungo su come rispondere alla pressione mediatica e agli attacchi durissimi dell’opposizione. D’accordo con Meloni, si è scelta la strada di una nota bifronte dell’ufficio stampa di via della Scrofa: da un lato nel tentativo disperato di gettare acqua sul fuoco, dall’altra non escludendo la possibilità di una sospensione di Pozzolo dal gruppo parlamentare di Montecitorio.
«L’incidente che ha visto una persona ferita» da «un colpo esploso da un’arma legalmente posseduta, non ha alcuna rilevanza politica. Si tratta di un fatto di cronaca sul quale le autorità competenti faranno le dovute verifiche per accertare le responsabilità». E’ «assurdo il tentativo di trasformare quanto accaduto in un caso politico per attaccare Fratelli d’Italia». Ma «qualora dovessero emergere comportamenti irregolari o inadeguati da parte dell’onorevole Pozzolo, saranno presi gli opportuni provvedimenti anche da parte del partito». In quel «provvedimenti» c’è l’annuncio di una riflessione, che – così spiegano da FdI – non contemplerebbe in ogni caso l’espulsione dal gruppo, una possibilità contemplata dai regolamenti parlamentari. Quella fu ad esempio la strada scelta da Verdi e Sinistra italiana nel caso di Aboubakar Soumahoro dopo il rinvio a giudizio della moglie e della suocera per le irregolarità nella gestione dei fondi destinati ai migranti.
Sia come sia, l’opposizione è scatenata. Deborah Serracchiani, a nome del Pd, dice che «un deputato di Fratelli d’Italia, armato e con un colpo in canna ha ferito una persona vicina ad un agente di scorta del sottosegretario Delmastro. Un fatto gravissimo e incompatibile con i ruoli istituzionali che si ricoprono. In un Paese normale ci si dimette per molto meno». Riccardo Magi di +Europa punta il dito contro «una destra a mano armata che si riempie la bocca di sicurezza e poi tira fuori la pistola senza motivo ferendo per sbaglio il parente di un agente della scorta di Delmastro». E ancora l’ex premier Matteo Renzi: «Quella della Meloni non e’ una classe dirigente: sono inadeguati, incapaci, impresentabili. E pericolosi, innanzitutto per se stessi». Il segretario di Sinistra italiana Nicola Fratoianni pensa «ad un film di terz’ordine e invece è la realta». Per Angelo Bonelli Delmastro, proprio perché sottosegretario alla Giustizia, «deve dimettersi immediatamente». Giovedì, alla (fin qui rimandata) conferenza stampa di fine anno, dovrà aggiungersi inevitabilmente il commento di Giorgia Meloni.
Marco Zonetti per Dagospia
ANDREA DELMASTRO EMANUELE POZZOLO
Emanuele Pozzolo, deputato di Fratelli d’Italia finito nella bufera per lo sparo partito dalla sua pistola ferendo il genero di un agente di scorta a Capodanno, fino a ieri non era certo uno dei parlamentari più celebri del partito di Giorgia Meloni. Tutto è cambiato, ovviamente, con la notizia della festa dell’ultimo dell’anno finita col botto (di pistola), notizia che ha reso il deputato vercellese piuttosto celebre.
E, come sempre capita in questi casi, in rete ricompaiono dalle nebbie del passato dichiarazioni, commenti e disamine del personaggio assurto improvvisamente agli onori o ai disonori della cronaca.
I POST DI EMANUELE POZZOLO SUI SOCIAL 3
Scartabellando nei profili social di Pozzolo, si scoprono per esempio diverse citazioni di Benito Mussolini, che in una risposta a un interlocutore su facebook, il parlamentare di FdI definisce “non un criminale, ma uno statista. Uno dei migliori che l’Europa abbia avuto.” Precisando che: “I criminali si processano e si condannano (in caso di colpevolezza), gli statisti si ammazzano”.
Nella stessa risposta, Pozzolo rivendicava quindi che la sua passione politica nasce dal fenomeno storico del fascismo, del quale egli deplorava nel 2012 il lato “gestionale” e non quello “ideologico”.
Anche su twitter, ora divenuto X, l’onorevole Pozzolo cita varie volte Mussolini. In un tweet del 2017 dalla tempistica peculiare poiché pubblicato il 25 aprile, giorno della liberazione dal nazifascismo, l’esponente di FdI menzionava la frase del Duce: “La lotta è l’origine di tutte le cose perché la vita è tutta piena di contrasti.” Aggiungendo l’hashtag #onore accanto al nome Benito Mussolini.
Quindi, il 18 aprile 2015, Pozzolo se la prendeva con l’allora presidente della Camera dei Deputati e la rimproverava: “La ‘signora’ Laura Boldrini non è nemmeno degna di pronunciarlo il nome di Benito Mussolini!”.
I POST DI EMANUELE POZZOLO SUI SOCIAL 2
Il 17 maggio 2012, inoltre, Pozzolo condivideva su twitter un’intervista a Mario Borghezio con la didascalia “Hitler? ‘Ha fatto cose buone. E i nazisti erano bravi ecologisti”. Per poi, il 22 marzo 2018, ritwittare una citazione di Leon Degrelle, una delle figure principali del neonazismo e paladino del nazionalsocialismo.
Del resto, lo stesso Pozzolo, nel marzo 2019, dichiarava su facebook di non offendersi se gli danno dell’intollerante, del reazionario e del fascista. “Io me ne frego” aggiungeva.
I POST DI EMANUELE POZZOLO SUI SOCIAL 1
Insomma, molti in rete stanno riesumando i tweet e i post del deputato di FdI, tra cui uno in cui sostiene di preferire “pistole e fucili” ai “giochi da femmine” (corredato dal recentissimo commento di un utente: “Ce ne siamo accorti”). Ed è facile intuire che, nei prossimi giorni, al ritorno di tutti i talk show dopo le festività, il caso dello sparo di Capodanno sarà ampiamente dibattuto.
EMANUELE POZZOLO CONTRO IL DDL ZAN
Chissà se Giorgia Meloni si è pentita di aver rinviato al 4 gennaio la conferenza stampa di fine anno…
Estratti da open.online
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Il Fatto Quotidiano fa sapere che Pozzolo aveva festeggiato il Capodanno in un’abitazione vicina. La procura di Biella ha vietato ai carabinieri di parlare con i giornalisti. Secondo alcune fonti citate dal quotidiano alla festa erano presenti diversi agenti della polizia penitenziaria. E il colpo sarebbe partito nell’atto stesso dell’estrazione della pistola dalla giacca.
Il Corriere della Sera annuncia che FdI è pronta a far partire un’indagine interna: Giorgia Meloni stessa la vuole, per un fatto che a suo parere non ha in ogni caso alcuna valenza politica. Pozzolo non ha la copertura politica di Delmastro. E quindi, ragiona il quotidiano, nei suoi confronti nulla viene escluso. In particolare rischia una sospensione dal partito. Mentre i colleghi di FdI fanno circolare una battuta sul sottosegretario: «Delmastro? Bisognerebbe farlo dimettere. È ormai chiaro che porta sfiga»
ANDREA DELMASTRO EMANUELE POZZOLO
Nelle interviste rilasciate ai quotidiani il sottosegretario dice di non essersi accorto di nulla. «Era l’1.30. I bambini erano stanchi, avevamo festeggiato il Capodanno in famiglia nella sede della pro loco dove mia sorella è sindaco. Abbiamo invitato anche i familiari degli agenti della mia scorta. Cena, brindisi, alcune canzoni. Poi la festa è finita ed eravamo pronti per tornare a casa. Io sono uscito per caricare la macchina, ero a 300 metri di distanza, nel piazzale.
Quando sono tornato ho trovato il ragazzo ferito e la moglie in preda al panico», dice a Floriana Rullo. La donna urlava: «Ho pensato fosse stato un botto, mi sono chiesto chi ne avesse acceso uno nella stanza. Poi ho capito che era un colpo partito dalla pistola di Pozzolo». E ancora: «Chi era presente mi ha raccontato che aveva tirato fuori l’arma, una pistola grande quanto un accendino, per mostrarla. Poi è partito il colpo, accidentalmente»
ANDREA DELMASTRO EMANUELE POZZOLO
ANDREA DELMASTRO CON EMANUELE POZZOLO
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FRANCESCA E ANDREA DELMASTRO
ANDREA DELMASTRO – EMANUELE POZZOLO




