CADUTE E RICADUTE DELLA VERITA’
La pura verità è in fin dei conti la cosa più odiata al mondo. Ci accontentiamo di verità che appaiono tali solo a noi, soggettive, intessute di emozioni e passioni. La verità pura invece si impugna e si fanno le maggiori manovre per impedire che affiori. Quando esiste interesse per una tendenza unilaterale, questa incontrerà appoggio sempre. Non c’è dubbio che ogni movimento unilaterale troverà da qualche parte accettazione unilaterale. Questo è successo spesso con i movimenti oppositori, quando un leader che si sia fatto sentire e notare ha trovato appoggio e seguito. Invece, se si parte dalla verità, si tengono tutti contro: la verità deve a poco a poco conquistare il suo terreno. Dovunque la verità voglia affermarsi, sorge subito la tendenza a trasformarla affinché la sua caricatura possa servire alle forze avversarie. Questo accade nei conflitti sociali e politici nazionali, ma anche nelle relazioni interpersonali. La caricatura, la scimmiottatura, la messa in ridicolo e la presa in giro sono mezzucci comuni per neutralizzare un frammento di verità scomoda e trasformarla nel suo opposto. Ne abbiamo una prova nelle notizie e immagini montate ad arte per creare condizionamenti.
Non è questo lo scenario triste a cui assistiamo riguardo i recenti avvenimenti del Venezuela? È un laboratorio il cui copione continuiamo a vedere anche in altre realtà drammatiche più vicine geograficamente.
Poi c’è un altro fatto noto, quando ci accorgiamo che gli errori totali si possono scoprire facilmente, mentre le mezze e i quarti di verità continuano a sopravvivere e ingannare le persone. Si comincia a convivere con queste verità parziali, ed esse diventano parte della vita, come una seconda natura che non sappiamo percepire e di cui non riusciamo a liberarci.
Spesso succede, non solo nel Venezuela, che qualcuno si sia affiliato a un gruppo nutrendo allo stesso tempo un profondo odio nella sua anima. Non bisogna poi sorprendersi se un certo giorno questo odio accumulato faccia esplodere la forza opposta che formerà una parete contraria. A me basta ricordare i tentativi di colpo di stato che sono stati portati avanti nel passato del Venezuela da entrambe le forze in gioco, che hanno generato una durevole sfiducia reciproca. La stessa storia di questi ultimi venti cinque anni nel paese sudamericano mostra odi e rancori a fiotti, cospirazioni e reazioni, e si può leggere da molteplici punti di vista. Viene alla mente per esempio il Gesuitismo, che nel passato si oppose violentemente alla libertà di pensiero, nella sua difesa agguerrita dell’autorità del Papa e del Vaticano. Non è diverso da quello che si è osservato negli ultimi anni nel Venezuela retto dai militari: ordini da obbedire, nazionalismo acceso, coercizione delle opinioni contrarie e critiche, logorio costante esercitato sui Partiti di opposizione, auto censura di giornalisti e compra di coscienze. Nei gruppi dirigenti di entrambi i bandi si intravede inoltre una cristallizzazione e una rigidità ideologica che impedisce qualunque rettifica e qualunque accettazione di fallimento.
Mi auguro che un processo di verità e riconciliazione porti a superare questa difficile eredità.
FILOTEO NICOLINI


