Fonte: IL POPOLO quotidiano della Democrazia Cristiana
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Siamo di fronte al tramonto della democrazia liberale americana e al trionfo della plutocrazia tecnocratica trumpiana, come ultima fase politica del turbo capitalismo finanziario USA. Serve una risposta unitaria dell’Europa in difesa dei nostri principi di democrazia e libertà.
Messa alle strette, auguriamoci che l’UE sappia ritrovare lo spirito dei padri fondatori: De Gasperi, Adenauer, Monnet e Schuman. Siamo consapevoli che tutti insieme abbiamo il risparmio più grande di quello americano e competenze tecnologiche e scientifiche ai massimi livelli. Servirà unificare i sistemi fiscali ed economico finanziari, partendo dall’applicazione in sede europea della Legge Glass Steagall e della nostra Legge bancaria del 1936, ristabilendo la netta separazione tra banche di prestito e banche di speculazione finanziaria, ponendo, in tal modo, fine allo strapotere degli hedge funds anglo caucasici/kazari, con sede operativa nella city of London e fiscale, a tassazione zero, nello stato USA del Delaware.
Purtroppo, l’ UE oggi è ostaggio di 5/6 fondi speculatori che controllano al 100% banche, borse, energia, farmacologia, telecomunicazioni e distribuzione alimentare. Ursula von der Leyen ha avuto una prima reazione efficace: è tempo di pensare con una più ampia prospettiva; la cuccagna della difesa a prezzi scontati degli USA è finita; ragioniamo con altri interlocutori, a partire da Cina e India e dai Brics.
Il muro di ferro rappresentato da quei fondi speculatori non sarà facile da superare e servirà sostenere lo sforzo dei governi democratico liberali europei da parte di tutti i cittadini dell’Europa interessati alla difesa della democrazia e della libertà. La presidente Meloni si è iscritta lodevolmente al club degli amici di Trump e intende svolgere un ruolo positivo di raccordo tra USA e Unione europea. Auguriamo alla Presidente del Consiglio ogni miglior successo, cercando di non di cadere nella storica tradizionale, ahinoi, triste tentazione del doppiogiochismo, già sperimentata dolorosamente al tempo delle due guerre mondiali del XX secolo.
Ettore Bonalberti


