Meloni voleva scacciare i migranti ma fa meglio della sinistra sugli immigrati 

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Antonello Caporale
Fonte: Il Fatto Quotidiano

Meloni voleva scacciare i migranti ma fa meglio della sinistra sugli immigrati

Tra il dire e il fare. c’è di mezzo il mare. Purtroppo al di là della propaganda: la sinistra “buonista” e la destra che propone blocchi navali non ci sono differenze di comportamento. Dal tempo del governo Berlusconi-Bossi-Fini, ai governi Letta, Renzi e Gentiloni, al governo Draghi hanno fatto le stesse cose irrazionali e senza buon senso. (Gf)

Ciascuno leghi alle parole un volto. Chi ha parlato del pericolo di una grande “sostituzione etnica” ai danni della nostra identità? E chi organizza da sempre in Parlamento la resistenza contro l’“invasione incontrollata” magrebina? E chi ha ipotizzato perfino il blocco navale pur di fermare gli ingressi indesiderati? Giorgia e ancora Giorgia e ancora Giorgia. La destra televisiva e quella governativa unite nel fronte della fermezza. Meno immigrati cioè meno delinquenza, cioè meno caos. Semplice, lineare, ragionevole. Poi però la realtà si intestardisce a rendere incredibile ciò che ritenevamo certo. Esempio? Questo governo ha valutato che servano almeno 500 mila nuovi immigrati nei prossimi tre anni, e almeno 164 mila di essi solo nel 2026. Saranno braccia soprattutto dall’Africa. Nere come il carbone. Braccia per sostenere l’agricoltura, come chiedono le associazioni sindacali e padronali (anche di destra), per dare possibilità all’industria pesante di effettuare i turnover, per offrire alle famiglie badanti e baby sitter a buon prezzo.

Giorgia Meloni, quella del pericolo della imminente sostituzione etnica, ha firmato col decreto flussi, come ha ricordato Tito Boeri, ex presidente Inps, il più alto numero di ingressi per anno nel nostro Paese. Ha addirittura fatto meglio di Silvio Berlusconi, che pure era stato di manica larga, (147 mila ingressi autorizzati). Il dire è una cosa e il fare è dunque un’altra. E così quei mollaccioni di centrosinistra, inchiodati dall’accusa di aprire porte e finestre agli africani perdigiorno, risultano incredibilmente assai più severi nel registrare gli ingressi. Il governo di Enrico Letta ne accettò 48 mila, quello di Matteo Renzi addirittura 14 mila, e Paolo Gentiloni premier ne autorizzò 31 mila. Tra il dire e il fare c’è sempre dunque un mare di mezzo. E le vicende dei due governi Conte portano esattamente a riferire che la sinistra, ops, è assai più rigida della destra. Il secondo governo Conte, quello col Pd e gli altri di sinistra, riduce di un terzo gli ingressi autorizzati dal primo Conte, quello con Salvini.

Domanda: e la più grande sanatoria di irregolari residente in Italia da chi fu fatta? Lui, Silvio Berlusconi, insieme a Umberto Bossi e Gianfranco Fini firmarono il più vasto reclutamento di forza lavoro illegale: 647 mila regolarizzazioni. Tra il dire e il fare.

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