per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Alessandro Orfini
Fonte: Il Fatto Quotidiano

Le quattro amare verità su come finirà la guerra

“L’Ucraina metterà la Russia in ginocchio”. Siccome è accaduto il contrario, i grandi media sono impegnati a negare l’evidenza. Mi occuperò delle tre forme di manipolazione dell’opinione pubblica più usate in Italia: l’“inganno dello scambio”, l’“inganno dei tempi” e l’“inganno del richiedente”.

La prima forma di manipolazione è l’inganno dello scambio. Trump e Putin non discuteranno lo scambio di territori, ma lo smembramento dell’Ucraina. Tuttavia, la parola “smembramento” è censurata perché rende evidente il fallimento della Nato. Per chiarire che si tratta di smembramento e non di scambio di territori, ricorrerò a un esempio semplicissimo. È come se l’Italia desse Lombardia, Veneto, Liguria ed Emilia-Romagna alla Francia per avere in cambio da Macron qualche villaggio. In Alaska, Trump e Putin parleranno della cessione di territori importantissimi dell’Ucraina alla Russia in cambio di piccoli territori ucraini, probabilmente nelle regioni di Kharkiv e di Sumy. Alla fine del processo, l’Ucraina si ritroverà senza le sue regioni più ricche e strategiche, privata quasi interamente dello sbocco al mare. L’Ucraina verrà fatta a pezzi.

La seconda forma di manipolazione è l’inganno dei tempi. La tesi secondo cui la Russia avanza lentamente non ha niente di scientifico. Non esiste nessun criterio scientifico che stabilisca in quanti mesi la Russia avrebbe dovuto conquistare Chasiv Yar così come non esistevano criteri scientifici a stabilire in quanti mesi l’esercito americano avrebbe dovuto conquistare Sadr City, un distretto a nordest di Baghdad, dove i ribelli sciiti operarono dal 2004 al 2008. Gli americani impiegarono quattro anni per avere ragione di quella roccaforte. Furono molti o pochi? I tempi con cui i russi conquistano una roccaforte ucraina dipendono da una grande quantità di fattori, prima di tutto geografici: corsi d’acqua, alture, foreste, condizioni atmosferiche, ostacoli naturali, ponti, ecc. Affermare che “sedici mesi per conquistare Chasiv Yar sono tanti”, senza ulteriori specifiche, è un modo ingannevole di fare informazione.

La terza forma di manipolazione dell’opinione pubblica è l’inganno del richiedente. I richiedenti della tregua sono Trump, Zelensky e l’Europa. Affermare che Putin vuole la tregua è manipolazione dell’opinione pubblica. In questa fase di slancio, la tregua è soltanto nociva per Putin. Le pressioni a fermare la guerra provengono soltanto da Trump, da Zelensky e dall’Europa. La prova è nelle sanzioni secondarie che Trump ha inflitto all’India sotto forma di dazi al 50%. È lo stesso Trump a dichiararlo: “Putin non vuole fermarsi, lo costringerò!”. La Casa Bianca ha maturato la certezza che l’esercito ucraino non possa reggere a lungo in questa situazione. Se la Russia continuerà ad attaccare a questo ritmo, l’Ucraina perderà sempre più territori. Trump ha fretta di trattare perché ha sempre meno da scambiare. E poi Trump non vuole essere il presidente che gestisce il crollo dell’Ucraina. Questa è la sintesi del disastro: l’Ucraina sarà smembrata e non parteciperà alla trattativa sul suo smembramento.

Una volta svelati i tre inganni, la verità sostanziale dei fatti diventa chiara e può essere riassunta in quattro amare verità: 1) le politiche della Nato hanno fatto male all’Ucraina; 2) il vero signore dell’Ucraina è il presidente degli Stati Uniti di turno e non Zelensky. Quando la Casa Bianca è per la guerra in Ucraina, l’Ucraina fa la guerra. Quando la Casa Bianca è per la fine della guerra, l’Ucraina deve accettare il nuovo corso. Se l’Ucraina rifiuta di obbedire, il presidente americano non dà più armi e l’Ucraina è spacciata. Il futuro dell’Ucraina non è nelle mani degli ucraini; gli Stati Uniti usano l’Ucraina come una pedina sullo scacchiere internazionale; 3) Zelensky ha sbagliato tutti i calcoli. Ha pensato che gli Stati Uniti non lo avrebbero mai abbandonato e, invece, si è sbagliato; ha pensato che la Nato lo avrebbe rifornito di armi “per tutto il tempo necessario” e, invece, si è sbagliato; ha pensato che l’Ucraina avrebbe dettato le condizioni della resa alla Russia e, invece, le subisce; ha pensato di sconfiggere la Russia con la controffensiva iniziata il 5 giugno 2023, ma è stata un fallimento; ha occupato la regione di Kursk, ma si è ritrovato con l’occupazione di Sumy; 4) l’Unione europea è stata umiliata dalla Russia. Decidendo di andare fino in fondo, Putin ha svelato il bluff dell’Europa. Quando Putin ha costretto Ursula von der Leyen a calare le carte, l’Europa si è trovata senza armi. L’Unione europea pagherà per la guerra senza un ruolo nelle trattative sui confini dell’Europa.

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