Fonte: Il Fatto Quotidiano
Le quattro amare verità su come finirà la guerra
“L’Ucraina metterà la Russia in ginocchio”. Siccome è accaduto il contrario, i grandi media sono impegnati a negare l’evidenza. Mi occuperò delle tre forme di manipolazione dell’opinione pubblica più usate in Italia: l’“inganno dello scambio”, l’“inganno dei tempi” e l’“inganno del richiedente”.
La prima forma di manipolazione è l’inganno dello scambio. Trump e Putin non discuteranno lo scambio di territori, ma lo smembramento dell’Ucraina. Tuttavia, la parola “smembramento” è censurata perché rende evidente il fallimento della Nato. Per chiarire che si tratta di smembramento e non di scambio di territori, ricorrerò a un esempio semplicissimo. È come se l’Italia desse Lombardia, Veneto, Liguria ed Emilia-Romagna alla Francia per avere in cambio da Macron qualche villaggio. In Alaska, Trump e Putin parleranno della cessione di territori importantissimi dell’Ucraina alla Russia in cambio di piccoli territori ucraini, probabilmente nelle regioni di Kharkiv e di Sumy. Alla fine del processo, l’Ucraina si ritroverà senza le sue regioni più ricche e strategiche, privata quasi interamente dello sbocco al mare. L’Ucraina verrà fatta a pezzi.
La terza forma di manipolazione dell’opinione pubblica è l’inganno del richiedente. I richiedenti della tregua sono Trump, Zelensky e l’Europa. Affermare che Putin vuole la tregua è manipolazione dell’opinione pubblica. In questa fase di slancio, la tregua è soltanto nociva per Putin. Le pressioni a fermare la guerra provengono soltanto da Trump, da Zelensky e dall’Europa. La prova è nelle sanzioni secondarie che Trump ha inflitto all’India sotto forma di dazi al 50%. È lo stesso Trump a dichiararlo: “Putin non vuole fermarsi, lo costringerò!”. La Casa Bianca ha maturato la certezza che l’esercito ucraino non possa reggere a lungo in questa situazione. Se la Russia continuerà ad attaccare a questo ritmo, l’Ucraina perderà sempre più territori. Trump ha fretta di trattare perché ha sempre meno da scambiare. E poi Trump non vuole essere il presidente che gestisce il crollo dell’Ucraina. Questa è la sintesi del disastro: l’Ucraina sarà smembrata e non parteciperà alla trattativa sul suo smembramento.
Una volta svelati i tre inganni, la verità sostanziale dei fatti diventa chiara e può essere riassunta in quattro amare verità: 1) le politiche della Nato hanno fatto male all’Ucraina; 2) il vero signore dell’Ucraina è il presidente degli Stati Uniti di turno e non Zelensky. Quando la Casa Bianca è per la guerra in Ucraina, l’Ucraina fa la guerra. Quando la Casa Bianca è per la fine della guerra, l’Ucraina deve accettare il nuovo corso. Se l’Ucraina rifiuta di obbedire, il presidente americano non dà più armi e l’Ucraina è spacciata. Il futuro dell’Ucraina non è nelle mani degli ucraini; gli Stati Uniti usano l’Ucraina come una pedina sullo scacchiere internazionale; 3) Zelensky ha sbagliato tutti i calcoli. Ha pensato che gli Stati Uniti non lo avrebbero mai abbandonato e, invece, si è sbagliato; ha pensato che la Nato lo avrebbe rifornito di armi “per tutto il tempo necessario” e, invece, si è sbagliato; ha pensato che l’Ucraina avrebbe dettato le condizioni della resa alla Russia e, invece, le subisce; ha pensato di sconfiggere la Russia con la controffensiva iniziata il 5 giugno 2023, ma è stata un fallimento; ha occupato la regione di Kursk, ma si è ritrovato con l’occupazione di Sumy; 4) l’Unione europea è stata umiliata dalla Russia. Decidendo di andare fino in fondo, Putin ha svelato il bluff dell’Europa. Quando Putin ha costretto Ursula von der Leyen a calare le carte, l’Europa si è trovata senza armi. L’Unione europea pagherà per la guerra senza un ruolo nelle trattative sui confini dell’Europa.


