di Flavia Perina – 11 novembre 2018
Cari che avete sperato che il Tribunale di Roma vi sollevasse dagli impicci, fatevene una ragione: vi toccano altri 3 anni di Virginia Raggi, e dopo vi tocca trovare un credibile candidato a sostituirla, e quindi vi tocca pure cercare un credibile programma, e una posizione sull’Atac, sull’Ama, sul cosa fare con il nuovo stadio, la vecchia Fiera, le Vele abbandonate di Calatrava, sui taxi, sul commercio domenicale, un sacco di cose, insomma, oltre al postare foto di cassonetti strabordanti con le quali non si fa politica e non si vinceranno di certo le prossime elezioni.
Piazze piene a Roma e Torino
C’è comunque qualcosa che fa riflettere in un’opposizione che senz’altro riparte, e riempie le piazze di Torino (Si Tav) e di Roma (No razzismo), e tuttavia riesce a ripartire solo se nasconde le sue bandiere, le bandiere dei partiti (Pd, FI e Lega a Torino; Pd e Leu a Roma), perché se le tirasse su ciao ciao, non ci andrebbe nessuno, nemmeno per la miglior causa del mondo.
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la Cassazione conferma il sequestro dei 49 milioni di euro della Lega
di Globalist – 10 novembre 2018
Confermato dalla Corte di Cassazione il sequestro dei 49 milioni di euro della Lega, a conferma di quanto deciso lo scorso 5 settembre dal Tribunale del Riesame di Genova, come risarcimento della Maxi-Truffa sui rimborsi elettorali non dovuti tra il 2008 e il 2010.
La Lega aveva fatto ricorso, ma il procuratore generale Marco Dall’Olio ne ha chiesto il rigetto, sottolineando la “correttezza” della decisione del Tribunale del riesame del capoluogo ligure che aveva recepito le indicazioni della Suprema Corte sull’ampiezza del sequestro fino al raggiungimento della cifra di 49 milioni di euro, su qualunque conto e presso chiunque siano rinvenuti.
Può dunque continuare l’accordo sulla “rateizzazione” del debito della Lega e, se verranno trovati, altri fondi potranno essere sequestrati ovunque rinvenuti. L’intesa raggiunta dalla Lega con il Procuratore capo di Genova Francesco Cozzi prevede un piano rateale di restituzione del denaro su un conto dedicato dove il Carroccio deve versare ogni due mesi 100mila euro, per un totale – minimo – di 600mila euro all’anno. Ci vorranno quasi 80 anni per estinguere il “debito” verso lo Stato.
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«Torna a casa, Di Battista, mettici la faccia sull’Italia e vieni a darci delle puttane di persona». (Lucia Annunziata, Huffpost)
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