Attali: “Sia Trump sia Putin vogliono distruggere l’Ue. Ora difesa comune, Meloni deve partecipare”

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Giulia Ricci
Fonte: La Stampa

Attali: “Sia Trump sia Putin vogliono distruggere l’Ue. Ora difesa comune, Meloni deve partecipare”

Lo storico francese: «Gli Stati Uniti non ci sono più, bisogna sviluppare la nostra industria bellica. Dobbiamo essere consapevoli che movimenti totalitari estremi potrebbero arrivare al potere ovunque

«Russia e Stati Uniti vogliono distruggere l’Unione: siamo soli, dobbiamo esserne consapevoli. Ecco perché serve una difesa unica europea, e l’Italia può fare la propria parte con la sua industria». Jacques Attali è un economista, storico e saggista francese. Non solo è stato uno dei consiglieri più fidati di François Mitterrand all’Eliseo, ma anche il “maestro” e scopritore di Emmanuel Macron. Ieri era al Salone del Libro di Torino per presentare la sua ultima fatica, Conoscenza o barbarie. Storia e futuro dell’educazione, quasi 500 pagine in cui presenta 20 riforme scolastiche «che qualunque Paese potrebbe attuare in un solo anno per andare verso il miglior sistema educativo possibile».

Ma lo sguardo lungo di chi ha conosciuto la politica e le istituzioni da vicino, pur non essendo un politico in senso stretto, arriva inevitabilmente alla situazione dell’Europa e del mondo: «Oggi abbiamo sia un oscurantismo potenziale molto diffuso, sia una straordinaria possibilità di sapere condiviso dell’umanità. Entrambe le cose coesistono. Penso che alla fine la luce trionfi sempre sull’oscurità. Ma la notte può durare più a lungo del previsto».

Professore, a cosa si riferisce quando parla di quella lunga notte?

«Parlo delle elezioni in Romania e in altri Paesi: movimenti totalitari estremi potrebbero arrivare al potere ovunque, nel mondo. Lo vediamo d’altronde in Africa, in America latina…ma la questione è ancora aperta».

Vede anche luce?

«Sì, non credo ancora che questo sia vero ovunque. Abbiamo infatti visto il contrario in Polonia, dove il populismo è stato sostituito da partiti democratici. E lo vediamo anche in Canada, in Australia e in molti altri Paesi dove la democrazia è ancora viva. Il pericolo esiste, ma non è inevitabile».

Cosa succederebbe se il voto in Romania portasse a un governo anti-Bruxelles?

«Se fosse solo la Romania, non sarebbe un grosso problema. Ma la Russia vuole distruggere l’Unione Europea, così come gli Stati Uniti… E se la Romania diventasse un cavallo di Troia dell’influenza russa in Europa, con l’aiuto dell’Ungheria e di altri Paesi, con l’obiettivo di bloccare i progressi dell’Unione, allora potrebbe essere molto pericoloso. Dobbiamo esserne consapevoli».

L’Europa è in pericolo?

«Abbiamo ancora una Francia forte, una Germania forte. L’Italia, qualunque sia il suo governo, è ancora una democrazia. Non siamo sull’orlo del totalitarismo in Europa, no. Ma dobbiamo restare vigili. Abbiamo bisogno di una difesa europea. Dobbiamo renderci conto di una semplice verità: siamo soli».

Soli?

«Sì. Gli americani non ci sono, anche se dicono di esserci, non ci sono. Quindi abbiamo bisogno di una difesa europea. E questo non significa comprare armi americane. Significa sviluppare un’industria della difesa».

A tal proposito, cosa pensa della lite Meloni-Macron?

«Penso che l’Italia abbia un’industria forte, sarebbe quindi utile che il vostro Paese sviluppasse un’industria della difesa con Germania e Francia, ma anche con il Regno Unito e l’Ucraina, che tra l’altro è una delle migliori industrie della difesa in Europa oggi. Io penso che gli italiani capiranno di averne bisogno».

Quindi ha ragione Macron?

«Non mi piace personalizzare la questione. Io penso che gli europei che vogliono una difesa europea abbiano ragione. E che questo sarà il prossimo passo verso l’integrazione europea».

Ha parlato di oscurantismo…

«C’è quello legato all’assenza della scuola, come in India, e quello legato a un uso distorto delle tecnologie, dove si finisce per considerare che verità e menzogna abbiano lo stesso valore. Quando non si ha spirito critico, quando si crede che chi parla più forte abbia ragione, si fa l’apologia dell’ignoranza. E questo oggi è reale, perché le nuove tecnologie permettono di far dire qualsiasi cosa a chiunque, e quindi la verità scompare».

Ma le tecnologie sono anche un’opportunità?

«Certo, potremmo creare un cervello collettivo incredibilmente competente, che in realtà già esiste. Prendiamo l’esempio straordinario di Wikipedia. Il signor Trump sta cercando di distruggerla. Dal suo punto di vista, ha ragione. Potremmo immaginare qualcosa di simile in molti altri ambiti, ma bisogna sapere come farlo. Per farlo, servirebbe una comunità scientifica molto potente, che in realtà esiste già».

Ma?

«Ma anche questa, in particolare nel campo del clima, Trump la sta consapevolmente distruggendo».

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