Quando vedi girare sui social questo fotomontaggio squallido e pure un po’ scadente, ti tornano alla mente come un riflesso condizionato le parole che Enrico Berlinguer aveva pronunciato il 26 luglio 1980 a Oriana Fallaci, che per tutta la intervista lo aveva provocato, pungolato, incalzato perché colpisse al mento i suoi avversari politici.
“Vede” aveva risposto a un certo punto, “Io le invettive non le lancio contro nessuno, non mi piace scagliare anatemi, gli anatemi sono espressioni di fanatismo e v’è troppo fanatismo nel mondo”.
Questo era Enrico Berlinguer.
Uno come lui non solo non si sarebbe mai rivolto a nessuno con un’espressione del genere, ma sarebbe inorridito ad essere associato a tale grettezza, a un tale livello di imbarbarimento della politica. Che, è, in fondo, il motivo stesso per cui lo piangiamo e lo rimpiangiamo ancora, ogni giorno di più.
Questa non è satira. È profanazione di un gigante.
A uno come Salvini Berlinguer avrebbe risposto con la sua infinita arte retorica, senza insultare, senza offendere, lo avrebbe annichilito politicamente e culturalmente, senza mai scadere nel volgare.
Perché, prima ancora che un grande politico, Berlinguer era un grande signore.
Per questo gli volevano bene e gliene vogliamo ancora così tanto.
Giù le mani da Enrico Berlinguer.
Tutti.


