Autore originale del testo: Fausto Anderlini
Bersani e La pulce nell’orecchio
Mi taccerete, ancora una volta, d’essere un gufo, ma certe cose mi vengon su che neanche riesco a fermarle….
Non sono più tempi di autocritica in politica. Mancando le chiese cessa la stessa nozione del peccato e del pentimento. La politica è un eterno presente e tutto ciò che la precede nient’altro che una irrilevante e piatta concatenazione di occasionali ed effimere prese di posizione. Magari rielaborate come la prova di uno spirito critico costante come un rettifilo. Come tale necessariamente mai auto-critico. Si può cambiare idea, in sostanza, senza mai ammettere d’avere sbagliato. A mia memoria non c’è alcun leader politico, attuale o ex, in circolazione che sia ricorso a questa sana attitudine, dichiarando apertamente la sua fallibilità. Salvo forse D’Alema quando si riferisce al suo periodo blairiano.
Lo so che per il corso della politica tutto ciò è irrilevante nel determinarne il corso. Non è certo una autocritica che ne cambia il destino. Ma certo è una questione di stile che serve per capire certi risvolti. Anzi certi salti mortali, carpiati e con avvitamento.
Il ‘congresso’ del Pd si è appena concluso senza che nessuno dei numerosi temi critici sollevati (il governismo, l’elitarismo, la disconnessione sentimentale, la trascuratezza per le periferie e i ceti disagiati, le deformazioni costituzionali, l’opacità del partito, la trascuratezza della sua organizzazione, la forma liquida, i cacicchi, i capi-bastone ecc. ecc.) si palesasse in qualche nome e cognome. Tutti avendone ben d’onde perchè avrebbero dovuto citare sè stessi. Meglio diluire la critica nell’impalpabile astrattezza onnicomprensiva del ‘partito che sbaglia’.
Una volta innescata questa forma peculiare di ‘falsa coscienza’ auto-assolutoria è normale che il vizio si ripeta. Il neo-mito di Elly funziona come uno straordinario lavacro generale. Articolo Uno, ad esempio, per bocca di autorevoli dirigenti aveva posto la rinuncia alle primarie come condizione per partecipare al processo, salvo poi mettersi in fila ai gazebo più radiosi che mai. Era tanto per dire, insomma.
Si stigmatizzano gli scettici e i malevoli che non apprezzano il nuovo corso e che non si associano nel rinnovato culto della nuova personalità. E si stilano documenti che avanzano moniti nel mentre si dispongono fiduciosi in attesa che i nuovi traguardi vengano onorati dalla nuova leadership.
Un recente documento con in calce la firma di numerosi ‘intellettuali’ investe sulle aspettative pro Elly richiamando le recenti primarie come una ‘robusta rivolta di opinione contro vecchie pratiche’, addirittura come un ‘atto di insubordinazione generazionale’ in direzione di un rinnovato impegno ‘democratico, progressista, femminista, ecologista’ (trita formula ecumenica di un progressismo vago e piccolo borghese, come le bordate contro ‘populismi’ e ‘sovranismi’…..). Qualcuno mi dica come queste espressioni si discostino da quelle a suo tempo riservate all’ascesa di Renzi come nuovo astro del firmamento democratico….
Quelli che fino a poco tempo or sono erano stigmatizzati come ‘passanti’, i partecipanti a un rito procedurale fallace e pericoloso, degli intrusi o dei manipolati mediatici, elementi di una mutazione ‘liquida’ foriera di personalismi, neo-cesarismi e grottesche esibizioni pseudo-carismatiche….oggi sono celebrati come un’armata democratica rivoluzionaria….la novità che nessuno ‘aveva visto arrivare’. Ma allora perchè non lo si dice ? Tutte le litanie critiche profuse in questi anni erano panzane, abbiamo sbagliato, aveva ragione Veltroni e noi torto ! Sbagliammo ad andarcene dal Pd….Riconoscerete che questo sarebbe un modo certo più degno di saltare sul carro del vincitore….
Almeno Pier Luigi Bersani annuncia il suo rientro nel Pd in ‘punta di piedi’. Nessuna autocritica del partito che lo sospinse all’uscita in malo modo. Non è neppure necessaria tanto è dimesso il modo del rientro. Che per quanto in sordina, con quel ‘in punta di piedi’ a me ricorda tanto una esilarante scena circense del cartoon disneyano Fantasia.
Mi viene a mente quella riunione al Centro Costa di Bologna dove Ivano MarescottiIi si esibì in una gustosa, quanto affettuosa critica satirica di Pier Luigi: “Oh, con tutti questi tacchini sul tetto, mucche nei corridoi, giaguari da smacchiare, maiali che non sono solo prosciutto….mai che ti sia saltata una pulce nell’orecchio….”


