Cardini dà ragione all’Anpi: “Il rifiuto delle bandiere Nato è storicamente ovvio”

Lo storico Franco Cardini, cresciuto nella destra: “Il fatto che l’Anpi rifiuti la presenza della bandiera della Nato alle sfilate che accompagneranno il 2 Aprile non deve stupire perché si tratta di una scelta “storicamente ovvia”.
Franco Cardini non valuta in modo negativo la presa di posizione dell’associazione presieduta da Gianfranco Pagliarulo e considera con favore “l’opposizione alla generale presa di parte in favore degli ucraini”.
Cardini si sofferma poi sulla questione ucraina e sull’invio delle armi al paese guidato da Zelensky ricordando che “mandare le armi è legittimo in uno Stato sovrano se c’è un impegno governativo o parlamentare recepito dall’Esecutivo. Però, bisogna anche che sia chiaro che mandare le armi ad uno dei due paesi in guerra è un atto di belligeranza nei confronti dell’altro. Quindi, se noi inviamo le armi all’Ucraina siamo in guerra contro la Russia. Nessun altro Stato si è espresso in modo ufficiale in sede parlamentare come abbiamo fatto noi, nemmeno gli Stati Uniti d’America che certo è una repubblica presidenziale”.
“Negli ultimi mesi – continua Cardini – mi sembra che l’Anpi abbia preso una posizione che io capisco, anzi che condivido. E’ una posizione di opposizione alla generale presa di parte in favore degli ucraini che è stata tipica di tutto l’Occidente. Credo che ci sulla questione ci si dovrebbe ragionare di più, cercare meglio le ragioni effettive di questo conflitto, non ci si dovrebbe fermare alla meccanica che individua un aggressore e un aggredito”.
“Perché – si chiede lo storico – l’aggressore aveva delle scelte? La scelta alternativa dell’aggressore – afferma lo storico – sarebbe stata di farsi sistemare dei missili con testata nucleare ai confini tra l’Ucraina e la Russia. Putin, di fronte a questa ipotesi, ha reagito mandando note su note. L’ultima l’ha mandata direttamente al presidente degli Stati Uniti e a tutti gli alleati il 15 dicembre del 2021. A questa nota ufficiale il governo statunitense non ha risposto.
COSÌ PARLÒ L’ANPI

Riportiamo le parole di Gianfranco Pagliarulo, presidente nazionale dell’Anpi, che negli ultimi giorni è stato violentemente criticato per essersi discostato dal mainstream mediatico.
“In queste ultime settimane abbiamo subìto attacchi di una violenza e di una volgarità stupefacenti. Ho scoperto, a mia insaputa, di essere putiniano. Ma agli insulti non rispondiamo, nel caso ci vedremo in tribunale. […] Se è stata opera dei russi [la tragedia di Bucha] bisognerà individuare anche i responsabili militari di questo crimine di guerra. […] Anche in Ucraina ci sono vuoti democratici. Zelensky ha sciolto una decina di partiti di opposizione recentemente. Ci sono state tante violenze in passato a cominciare dalla terribile guerra del Donbass, cominciata dopo Maidan e dopo l’indipendenza della Crimea. Andiamo oltre i buoni e cattivi e vediamo come stanno davvero le cose […] Ho visto video, la cui veridicità pare essere confermata, in cui soldati ucraini sparano alle gambe di soldati russi. Anche lì c’è bisogno di chiarimenti. Bisogna stare attenti a verificare le fonti di tutte le informazioni. Anche Zelensky fa la sua propaganda. […] Il 25 aprile faremo il possibile per impedire qualsiasi incidente o provocazione. Le bandiere Nato sono inappropriate in questa circostanza in cui bisogna parlare di pace. Dobbiamo parlare di pace e non mi sembra che la Nato sia una organizzazione di pace […] Ci chiediamo come si fa a non vedere che si rischia di creare una catastrofe con una reazione a catena con effetti disastrosi. Noi siamo stati da subito contrari all’invio di armi. È possibile un nuovo Afghanistan nel cuore dell’Europa, una guerra interminabile, di sfinimento. Oggi siamo davanti a una fase nuova dell’invasione che ha un carattere ancora più tragico che rende ancora più urgente un tavolo di trattative, a partire da una tregua per le festività pasquali come ha chiesto Papa Francesco”.


