Fonte: facebook
di Fausto Anderlini – 13 aprile 2016
In ogni processo politico il decisore misterioso ha un ruolo cruciale. Uno sciamano, un grande vecchio, una congrega di iniziati muniti di un sapere esoterico. E’ il decisore in ultima istanza, quello che indirizza provvede e controlla. Sanziona e punisce. Un dispositivo di sicurezza strategico cui volentieri ci si affida. Che comunque incute timore e sottomissione. Una vera e propria istanza psichica del potere. Così vero che se al caso non ha un’esistenza concreta la gente suppone comunque che ci sia. Se non è una persona o un gruppo di persone, l’organizzazione stessa surroga l’istanza. Il Partito, con la P maiuscola, infatti è sia l’organizzazione concreta e manifesta sia l’istanza psichica provvidenziale. Laddove le cose sono complesse e fuori dalla portata della comprensione comune c’è il partito che si fa carico.
Oggi che i partiti sono evaporati, si ricorre ai cd. ‘poteri forti’ presupposti a ritroso di ogni decisione che conta. La politica democratica, se ci si pensa, non può fare a meno di questo lato oscuro e panottico. Infatti una democrazia totalmente trasparente è mera illusione. Solo le dittature sono totalmente trasparenti. Il capolavoro della Casaleggio e associati è stato di mettere insieme opposti logicamente inconciliabili: la pretesa della trasparenza deliberativa assoluta e l’oscurità del decisore occulto. Corrispondendo a entrambe le istanze La triade grillina, nel fuoco della congiuntura italica, aveva fino ad ora funzionato a meraviglia: le schiere dei ragazzi impegnati, il portavoce animato da estrema fisicità (Grillo, la maschera) e il controllore strategico, sghembo e aforismatico come una sfinge, armato dell’arma letale. Il web. Personalmente dubito assai che il M5S con la scomparsa di Casaleggio possa conservare il magico equilibrio che ne ha segnato la fortuna.


