Appunti di un’intervista a D’Alema

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Maria Grazia Bonicelli

di Maria Grazia Bonicelli – 11 luglio 2017

Questa sera,  saputo per caso che su Radio Radicale Massimo D’Alema veniva intervistato da Massimo Giannini,  mi sono collegata in diretta e avendo un foglietto e una biro mi sono messa prima distrattamente e poi in maniera più  attenta a scrivere appunti.

Ora provo a trascrivere quello che ho sentito; mi scuso per eventuali errori e imprecisioni,  non ho fatto una sbobinatura  e la mia scrittura a volte è  frettolosa  e incomprensibile anche a me.
IMMIGRAZIONE
IL fatto che in Italia ci sia più  immigrazione clandestina è  dovuto alla cattiva legge Bossi Fini: ponendo vincoli troppo pesanti sull’immigrazione (casa lavoro…) rende praticamente impossibile venire in Italia legalmente, quindi uno studente un professionista non viene in Italia, l’emigrazione legale si indirizza in altri stati.
PROFUGHI
I profughi,  non i clandestini,  hanno diritto all’accoglienza,  non fosse altro che per regole date e accettate dalle Nazioni Unite.
Il fenomeno del grande numero di profughi,  che si poteva prevedere è  stato gestito male.  Non è  vero che solo l’Italia li ha accolti. La Germania e la Svezia hanno accolto un numero elevato di profughi siriani,  almeno inizialmente.
DIFFICOLTÀ  CON L’EUROPA
Lo ha spiegato bene Emma Bonino: quando il governo Renzi sospese Mare Nostrum, nell’operazione Triton  fece un accordo per cui,  in cambio di consistenti aiuti in flessibilità (usati poi per i bonus vari) le navi che pure battevano  bandiere diverse da quelle dell’Italia e che avrebbero dovuto tenersi i profughi sulle navi,  portavano i profughi sulle coste italiane. Quindi questo accordo non è  stato a causa del trattato di Dublino,  ma in deroga a quel trattato.
Minniti  sta cercando di protestare ma Macron  che,  come tutti i presidenti francesi è  un nazionalista  convinto,  ha la scusa di rispettare un accordo preso.
HOTSPOT PER MIGRANTI
L’Italia avrebbe dovuto creare questi centri in cui distinguere i profughi dai clandestini e invece non l’ha fatto,  per questo ora gli altri Stati rifiutano i trasferimenti.  È  una scusa,  ovviamente, ma bisognava crearli addirittura al di là  del Mediterraneo. Bisognava andarli a prendere. Il fatto che siano morte 30mila persone nel mare è gravissimo.
AIUTIAMOLI A CASA LORO
A parte aver rubato uno slogan a Salvini,  io non sono contrario a un programma di aiuti. Un programma però  che prevede l’investimento di risorse nella cooperazione  e lo sviluppo. Al contrario, dopo il governo Prodi che ebbe un picco di fondi assegnati, tutti i governi compreso questo hanno diminuito le quote destinate agli aiuti. Se non si dice questo è  solo propaganda. E di fronte al dramma si può  fare di tutto tranne che la propaganda.
FISCAL COMPACT
Il fiscal compact è  un accordo intergovernativo, non deve entrare nei trattati. Io penso che ci voglia una riforma radicale dei trattati. È  il lavoro a cui stavo lavorando prima di venire espulso dalla Feps,  comunque sarà  pubblicato entro la fine dell’anno.
(qui Giannini soffia sul fuoco,  gli dice ma non è  stato Renzi,  sono state le fondazioni e lui dice sì  ma hanno ricevuto delle pressioni,  e Renzi si è  vendicato della mia esistenza ma dovrà  rassegnarsi  perché  io esisto…. )

MENO TASSE PER TUTTI È  SBAGLIATO

La parola d’ordine di Renzi (la stessa di Berlusconi) è  sbagliata. Ricordo che 1 euro investito ha un moltiplicatore del 2, 3 %, 1 euro di detrazione fiscale dello 0.8%. Sono stati elastici con banche e imprese,  hanno elargito a fondo perduto 70 miliardi.

BANCHE
Sono state salvate banche che potevano essere lasciate fallire perchè non avrebbero causato effetti a catena. Qualcuno si è  fatto prestare soldi dalle banche e non li ha restituiti,  non certo degli artigiani,  a quelli gli portano via la casa se non restituiscono i soldi.
Dice Ciocca che i soldi dati a fondo perduto si potevano investire in opere pubbliche (scuole, strade….) si sarebbero creati 450mila posti di lavoro veri.
TASSE
Bisogna ridurre le tasse sul lavoro. E investire in innovazione,  banda larga,  formazione. Diminuire le tasse senza tagliare le spese significa aumentare  il debito e lasciarlo ai figli.
ALLEANZE
Sono d’accordo con Renzi (finalmente, commenta Giannini) parlare di alleanze è  una sciocchezza.
Abbiamo una legge elettorale frutto di insipienza e di arroganza: Renzi fece la legge solo per la camera convinto che il senato sarebbe stato abolito. (Giannini replica: ma si è  dimesso. E lui “Ah non so, è  sempre in giro a fare guai”)
Io ritengo che Renzi voglia fare il governo con Berlusconi. Renzi sta facendo quello che voleva fare Berlusconi,  un partito liberale di massa. Un partito “moderno” per quanto riguarda i diritti civili (anche se sullo jus  soli non si sa come finirà) ma rigorosamente liberista,  avendo rinnegato  tutto ciò  che riguarda il mondo socialista,  il mondo del lavoro,  il sindacato.
La conseguenza di questo si è  visto a Genova dove c’è  stato un crollo della partecipazione. C’è  un popolo che è  rimasto senza partito,  e sarà  dura riconquistare la fiducia. C’è  stata una “rottura sentimentale” fra il PD è il popolo della sinistra.
(Si è aperto un siparietto di battute sul fatto che D’Alema ha definito La Repubblica “house organ” del partito di Renzi, mentre il Corriere lo è  meno).
Comunque il PD ha perso tutto il perdibile perché ha rotto con la propria base.
ARTICOLO UNO
L’intenzione è  quella di fare una lista che raccolga almeno una percentuale a due cifre.
Un processo per ora in atto per confluire in una forza più  grande (oggi il capogruppo delle Marche gli ha telefonato per dire “lascio il PD,  vengo con voi,  ma non è  che io arrivo e voi vi sciogliete”). Ecco, Articolo uno sta organizzandosi.
Sono stato al Brancaccio, ho ascoltato in silenzio sentendo anche qualche insulto ma, mi sono detto, ci vuole pazienza e generosità.
Rispetto al futuro c’è  un progetto di medio e di lungo periodo perché  si vuole affrontare UN’OPERAZIONE CULTURALE CON IDEE NUOVE PER AFFRONTARE LE SFIDE CHE CI ATTENDONO.
Se si prevede una diminuzione di 6/7 milioni di posti di lavoro a causa dell’automazione  bisognerà  far sì  che il fenomeno venga gestito dalle istituzioni pubbliche, impededendo  che di nuovo una minoranza si arricchisca  enormemente e sfrutti i vantaggi della trasformazione: lavorare di meno e completare l’orario con lavori utili al sociale,  anziani,  disabili….
BISOGNA RICOMINCIARE A PENSARE
Agli amici rimasti nel PD a difendere un campo,  porto rispetto e dico loro che è  nel loro interesse che noi cresciamo,  perché  in questo modo aumenta il loro valore dentro il PD;  se andiamo male noi,  anche voi conterete di meno.
Qui Giannini cita di nuovo Renzi che sostiene che i “fuoriusciti” se ne sono andati perché  si sono accorti che non sarebbero stati rieletti; D’Alema risponde: a parte che io non sono eletto e non ho nessuna poltrona da difendere,  questa cosa fa parte della volgarità del personaggio.
Io difendo dei valori. E Pisapia che è  considerato il buono (pur avendo frequentato la sinistra radicale molto più  di me) ha detto “vogliamo ricostruire un nuovo centrosinistra  con netta discontinuità con il passato. Io sottoscrivo.
Si candiderà? Non lo so,  non decido io,  decide il popolo,  faremo le primarie.
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3 commenti

Valeria 11 Luglio 2017 - 13:24

Bellissima intervista contro le semplificazioni del mondo politico attuale

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michelecaccavone 12 Luglio 2017 - 10:50

Intervista fondamentale che è già un programma politico e potrebbe essere la base del “manifesto” di quella forza unitaria popolare di sinistra che mi auguro voglia nascere subito. Queste idee D’Alema le aveva già espresse più volte, ma quello che mi colpisce di più è questa “OPERAZIONE CULTURALE CON IDEE NUOVE PER AFFRONTARE LE SFIDE CHE CI ATTENDONO” non semplicemente una aggregazione elettorale ma un progetto per il medio e lungo periodo di cui chi ha una lunga storia di sinistra, come me, sentiva un disperato bisogno. E poi vorrei sottolineare un argomento che pochi hanno la lungimiranza di affrontare e che ci toccherà in maniera devastante nel prossimo futuro: il rapporto tra automazione e (nuovo) lavoro, la riduzione dei posti di lavoro specialmente di quello manuale o non specializzato, la riduzione dell’orario, il completamento del lavoro con quello socialmente utile e l’intervento dello Stato per garantire il reddito e i nuovi diritti e contrastare l’arricchimento delittuoso di pochi. E’ l’argomento del futuro su cui si gioca gran parte della proposta della nuova sinistra e che a piazza Santi Apostoli è stato esemplificato in un intervento di un dipendente Amazon.

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mario 16 Luglio 2017 - 13:02

Sarà. Io sono un renziano ( critico) ma, al netto della lotta personale fatico a capire perché idee di questo tipo non avrebbero cittadinanza nel PD. il centrosinistra include sia queste idee sia le idee per dire di Ichino o Calenda. Poi spetta a chi dirige trovare una sintesi
Che senso ha tutto questo astio?

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