Eppure c’è una Politica vera, disinteressata e nobile

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Lorenzo Romano
Fonte: politicaPrima
Url fonte: http://www.politicaprima.com/2016/01/eppure-ce-una-politica-vera.html

Foto Mauro Scrobogna /LaPresse 24-11-2013 Roma Politica PD - convention primarie Nella foto: Gianni Cuperlo Photo Mauro Scrobogna /LaPresse 24-11-2013 Rome Politics Democratic Party PD - convention fot primary election In the picture: Gianni Cuperlodi Lorenzo Romano – 16 gennaio 2016

Mentre intrattenevo mio nipote che compirà un anno il prossimo 18 gennaio, sbirciavo la trasmissione “L’aria che tira” de LA7.

Fra gli ospiti, era presente Gianni Cuperlo politico che ammiro per la sua pacatezza. Fra un argomento e l’altro è stato citato il caso del comune di Quarto e della questione morale. Cuperlo ricordava, che da giovane militante del PCI, era orgoglioso di poter rivendicare la diversità dagli altri mentre oggi, onestamente, non si sente di rivendicarla nei confronti del PD.

Detto questo, dissente dai suoi compagni di partito quando affermano che i rappresentanti del M5S sono come tutti gli altri. In merito alla dichiarazione di Renzi che la sindaco di Quarto non si deve dimettere perché eletta dai cittadini, Cuperlo sottolinea la contraddizione renziana per il diverso atteggiamento avuto nei confronti del sindaco del comune di Roma. Cuperlo apprezza il contributo positivo che i parlamentari del M5S danno al dibattito delle commissioni e gli riconosce un forte impegno nello studio delle problematiche.

Al parlamentare del PD non piace la battaglia di contrapposizioni finalizzata a demolire l’avversario, per lui è importante l’azione politica che cerca le intese per risolvere i problemi reali, vedi l’intesa positiva per la elezione dei giudici della Corte Costituzionale.

Ho voluto segnalare il comportamento esemplare di Gianni Cuperlo, lo avrei voluto come segretario del PD al posto di Renzi, per far notare che ultimamente quando affrontiamo temi di attualità politica si scatena una contrapposizione fra sostenitori del M5S e del PD. Contrapposizione, spesso, assente di obbiettività ma finalizzata ad affermare la propria convinzione giusta o sbagliata che sia. Avete notato che non sono renziano.

Intimamente, a capo del governo, avrei preferito Bersani ma è andata diversamente. Questa situazione non mi impedisce di valutare la positività di alcuni atti di questo governo e criticare quelli che ritengo negativi. Non trovo corretto che la responsabilità di tutti i mali di questo paese vengano addebitata all’attuale governo, sappiamo bene che la profonda crisi economica e di valori viene da lontano. Il compito delle forze politiche è quello di trovare le intese per far acquistare credibilità alle istituzioni.

Istituzioni dove la rappresentanza popolare si sta assottigliando per la scarsa partecipazione alle consultazioni elettorali, questo elemento è sottovalutato e a lungo andare può diventare pericoloso in quanto il governo del paese potrebbe essere determinato dalla volontà di un quarto dell’elettorato. E mentre si sottovaluta il verificarsi di questa eventualità ci si perde nell’affermare che gli ultimi governi non sono stati eletti e quindi illegittimi, affermazione non corretta ne politicamente ne giornalisticamente.

La Costituzione Italiana non prevede, per ovvie ragioni, l’elezione del capo del governo la cui designazione è affidata al Presidente della Repubblica. La legittimità del governo è sancita con il voto di fiducia del Parlamento espressione della sovranità popolare.

A questo punto è doveroso domandarsi se un parlamento eletto dal 50% o meno degli elettori sia una reale espressione della sovranità popolare. Questa domanda me la pongo spesso e, assistendo al deprimente comportamento, a volte arrogante e immorale, di alcuni parlamentari mi assilla il timore che la base elettorale possa, ulteriormente, assottigliarsi indebolendo la rappresentanza democratica.

Dovremmo, nel rispetto delle diverse opinioni e, grazie alla libera espressione che ci è permessa contribuire a far emergere e valorizzare tutto ciò che in politica unisce per distinguerci dai politicanti di mestiere. Basta poco: essere conviti che la politica quella vera e disinteressata è nobile.

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