Grecia, popolo stremato nell’Europa delle banche

per Gabriella
Autore originale del testo: Bruno La Menza
Fonte: Politica prima.it
Url fonte: http://www.politicaprima.com/2015/01/grecia-popolo-stremato-nelleuropa-delle.html

di Bruno La Menza – 29 gennaio 2015

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Nonostante la voglia e l’esigenza di non occuparmi per un certo tempo di politica in genere mi sono trovato nell’impossibilità di tenermi lungi dalle l’analisi sulle vicende greche.

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Ogni filmato relativo alla situazione dei cittadini greci è stato breve e sfuggente. Lattanti senza latte, malati senza farmaci, ospedali chiusi, cercatori di cibo nell’immondizia sempre più priva di alimenti; niente luce elettrica per gran parte della popolazione. Pochi spezzoni, poche parole, poche valutazioni sulla gravità dello spread sociale. Ma sono europei. Questo mi ha rallegrato al punto da apprezzare le tabelle sulla loro condizione economica. Purtroppo non sono possibilitato a verificare la bontà sull’analisi economica in quanto non sono economista. Ma la domanda costante è stata la seguente: riusciranno a pagare entro il 2050 il loro debito verso la troika?

Povertà ricerca ciboIl terrore espresso da molti validi economisti circa la possibilità di riscuotere il dovuto mi ha provocato un senso di nausea indicibile. Soprattutto i politici: non avranno più diritto di parlare delle condizioni dei cittadini indigenti. La frase fatta “ci sono cittadini che non arrivano alla fine del mese etc.etc.” merita una valanga di vaffanculo da parte di chi ascolta.

La mancanza di una seria politica sociale europea con un incremento di distanza sussistenziale fra le fasce sociali dovrebbe indurre a qualche breve riflessione:

1) Perché la condizione di, italiani, spagnoli, francesi, tedeschi viene evidenziata a difesa e tutela dei privilegi delle proprie realtà economiche e invece quando c’è da intervenire per riscuotere prestiti, per sanzionare le inadempienze e per massacrare le specificità economiche siamo tutti europei?

2) Quali interventi saranno posti in essere per ridurre lo stato di dissoluzione economica in cui si trova un popolo ritenuto civile e abitante in una sede storicamente “culla delle civiltà”?

3) In che misura sarà imposto al governo greco di ripristinare una giustizia sociale “vera” che imponga anche ai poteri forti di aderire economicamente allo star bene della popolazione? (mi permetto di segnalare che nella costituzione greca è previsto un articolo che esenta gli armatori da qualsiasi tassazione).

Catastroika-La-Dittatura-dei-Banchieri-Reputo sostanzialmente irrisorio l’interesse che avrà il cittadino greco delle metropoli o delle periferie verso ciò che gli riserva la troika e i loro successori (figli della troika). Sono infatti volutamente tenuti distanti da qualsiasi beneficio relativo al loro essere “europei” e sono ovviamente sempre più legati alla condizione di povertà dell’essere “greci”.

Le conclusioni ovviamente non possono essere tratte da questa mia breve disamina; ma sono curioso di conoscere sempre più da vicino la condizione “reale” del popolo greco, un po’ meno sono interessato all’angoscia dei grandi banchieri ed affaristi che hanno tratto beneficio dall’affossamento dell’economia greca-spagnola-portoghese-islandese (italiana?) in quanto sono certo che la teoria dei vasi comunicanti, sotto il profilo economico, determina un arricchimento selvaggio, feroce e disumano di chi gestisce realmente le risorse del pianeta.

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