Grillo da Fazio rilancia il dialogo coi Dem: “Io ho fondato il Movimento, ma mi ero iscritto al Pd”

per Gian Franco Ferraris

da La Stampa

Grillo da Fazio, ritorno amaro in tv: “Ho peggiorato questo Paese”. Poi irride Conte: “Era perfetto per la politica, parlava e non si capiva”. E attacca Giulia Bongiorno

Giuseppe Conte «arrivava dall’università, era un avvocato. Dovevamo scegliere qualcuno della società civile, lo conobbi e dissi: “È un bell’uomo, laureato, parla inglese” (in realtà neanche tanto, nda.). Poi quando parlava si capiva poco, quindi era perfetto per la politica. Ma è migliorato», nell’esprimersi. Il ritorno di Beppe Grillo in tv, da Fabio Fazio che sta spaccando nello share contro una Rai impoverita, è stato uno show psico-politico per metà malinconico, ma per metà anche con sprazzi di notevole sincerità, sempre mascherata da battuta. Nello stile di Grillo.

Che con una battuta, invero sincerissima e amara, aveva iniziato. «È una campanella, se vado fuori tono mi suoni», ha detto a Fazio, cercando forse complicità ligure, un po’ insicuro e incerto sul cosa aspettarsi. «Ho un abbassamento di voce quindi devo alzarla ma non è rabbia. Io sono qui per sapere chi sono e cosa pensate di me e chi siete voi. Io sono il peggiore, sì sono il peggiore. Io ho peggiorato questo Paese, non c’è battuta. Dopo l’ultima intervista con Vespa abbiamo perso elezioni, quelli che ho mandato a fanculo sono al governo quindi sono il peggiore. Sono qui per capire se devo continuare o meno, ho portato Skype, ho parlato della Parmalat, ho combattuto tutto il mondo ed ora vado in un bar e mi fate pagare il caffè…». L’ultima parte era scherzosa, la prima no: Grillo mostrava davvero l’amarezza di un tradito, ma forse sa che anche lui – coi fallimenti del suo sogno politico, il Movimento – ha abbastanza tradito la causa. E così finge di riderci su.

Furbamente, si è riproposto come interlocutore del Pd, anzi, ha detto (vecchio suo show) che lui si era iscritto al Pd: «Ho fondato il Movimento ma mi ero iscritto al Pd, ad Arzachena. Adesso sono anziano e confuso». Ha ripetuto che per lui la politica attiva è finita: ora «devo capire che fare ma non guidare un movimento». «Non sono in grado di condurre portare a buon fine un movimento politico. Prima c’era Casaleggio che era un manager, aveva del metodo». Poi però s’è rivisto anche il Grillo più livido, quando – senza imbarazzi per lo sconfinamento imbarazzante – ha attaccato l’avvocato Giulia Bongiorno, che difende la giovane donna che accusa suo figlio Ciro di averla stuprata. «È un avvocato, presidente della commissione Giustizia, è una senatrice della Lega che fa comizietti davanti ai tribunali – ha detto il fondatore del M5s – dove c’è una causa a porte chiuse… È inopportuno. Così si mischia tutto». Lui che dell’opportunità e della costumatezza, abitualmente, non pare essersi mai troppo preoccupato, nella sua carriera politica. Lui, il re del vaffa. Lui, il padre padrone che divorava tutti i suoi figli politici, e da quei figli grillini è stato infine tradito e deluso.

Lo show è stato, in ogni modo, rivelatore. Anche dal punto di vista di una psico-politica attuale del grillismo: «Io sono qua per una cosa, per sapere chi sono io, in base a quello che pensate voi di me, perché io non ho capito neanche voi chi siete. Io sono il peggiore, sì, sono venuto a dirvelo, io ho peggiorato questo paese. L’ultima intervista che ho fatto con Vespa, abbiamo perso le elezioni; tutti quelli che ho mandato a fanculo sono al governo. Cosa devo fare? Sono veramente il peggiore» . E ha proseguito: «Io ho fatto delle cose per voi, cari amici. Vi ho tolto il 144, vi ho portato Skype per la prima volta in Italia, ho parlato della Parmalat, sono andato a prendere le azioni a l’Eni, al Monte dei Paschi, ho combattuto tutto il mondo e adesso vado in un bar e mi fate pagare il caffè», «ecco perché mi sono un po’ ritirato, a guardare un po’ cosa succede». «La mia rabbia, il vaffanculo, è una rabbia buona (anche qui, solito suo vecchio clichè), ce l’ho ancora, io sono buono dentro e la rabbia buona è necessaria per l’anima, lo diceva Tolstoj: un’anima giusta deve essere arrabbiata, ogni tanto, ma è una rabbia buona. Ci sono delle rabbie che invece fanno paura anche a me, la rabbia fredda: vedi D’Alema, quando dice ‘lei è un maleducato’, ha un lupo dentro, si potrebbe materializzare…». Alla fine l’«anziano e confuso», dopo tutta questa serie di gag, in piedi tutto il tempo, si è accasciato sulla sedia dell’ospite. Solo allora, come se invocasse la pietas e il balsamo di Fazio, per tornare quello che non sarà mai più.

Grillo da Fazio rilancia il dialogo coi Dem: “Io ho fondato il Movimento, ma mi ero iscritto al Pd”

da La Stampa

«Ora mi sono un po’ ritirato per vedere come va. Non sono più in grado di condurre un movimento politico. La mia rabbia è buona, io sono buono. Ci sono delle rabbie che invece fanno paura anche a me, la rabbia fredda: vedi D’Alema, quando dice “lei è un maleducato”, ha un lupo dentro»

ROMA. «E’ una campanella, se vado fuori tono mi suoni. Ho un abbassamento di voce quindi devo alzarla ma non è rabbia. Io sono qui per sapere chi sono e cosa pensate di me e chi siete voi. Io sono il peggiore, sì sono il peggiore. Io ho peggiorato questo Paese, non c’è battuta. Dopo l’ultima intervista con Vespa abbiamo perso elezioni, quelli che ho mandato a fanculo sono al governo quindi sono il peggiore. Sono qui per capire se devo continuare o meno, ho portato Skype, ho parlato della Parmalat, ho combattuto tutto il mondo ed ora vado in un bar e mi fate pagare il caffè…». Lo ha detto Beppe Grillo , ospite della trasmissione Che Tempo che Fa.

Grillo furbamente si è riproposto come interlocutore del Pd, anzi, ha detto che lui si era iscritto al Pd: «Ho fondato il Movimento ma mi ero iscritto al Pd, ad Arzachena». Ora «devo capire che fare ma non guidare un movimento». «Non sono in grado di condurre portare a buon fine un movimento politico. Prima c’era Casaleggio che era un manager». ma ha anche attaccato l’avvocato Giulia Bongiorno, che difende la ragazza che accusa suo figlio Ciro di averla stuprata. «E’ un avvocato, presidente della commissione Giustizia, è una senatrice della Lega che fa comizietti davanti ai tribunali – ha detto il fondatore del M5s – dove c’è una causa a porte chiuse… E’ inopportuno. Così si mischia tutto». Lui che dell’opportunità, abitualmente, non pare essersi mai troppo preoccupato, nella sua carriera politica.

«Io sono qua per una cosa – ha esordito Grillo – per sapere chi sono io, in base a quello che pensate voi di me, perché io non ho capito neanche voi chi siete. Io sono il peggiore, sì, sono venuto a dirvelo, io ho peggiorato questo paese. L’ultima intervista che ho fatto con Vespa, abbiamo perso le elezioni; tutti quelli che ho mandato a fanculo sono al governo. Cosa devo fare? Sono veramente il peggiore» . E ha proseguito: «Io ho fatto delle cose per voi, cari amici. Vi ho tolto il 144, vi ho portato Skype per la prima volta in Italia, ho parlato della Parmalat, sono andato a prendere le azioni a l’Eni, al Monte dei Paschi, ho combattuto tutto il mondo e adesso vado in un bar e mi fate pagare il caffè», «ecco perché mi sono un po’ ritirato, a guardare un po’ cosa succede». «La mia rabbia, il vaffanculo, è una rabbia buona, ce l’ho ancora, io sono buono dentro e la rabbia buona è necessaria per l’anima, lo diceva Tolstoj: un’anima giusta deve essere arrabbiata, ogni tanto, ma è una rabbia buona. Ci sono delle rabbie che invece fanno paura anche a me, la rabbia fredda: vedi D’Alema, quando dice ‘lei è un maleducato’, ha un lupo dentro, si potrebbe materializzare…».

dal Corriere della Sera

Beppe Grillo a «Che tempo che fa»: «Io ho peggiorato l’Italia. Conte perfetto in politica, parlava e non si capiva»

Era atteso. Mancava dal piccolo schermo da nove anni. Il suo ritorno in tv è uno show, il Beppe Grillo-Show. Ospite da Fabio Fazio a Che tempo che fa il garante Cinque Stelle domina la scena, mescolando brani del suo repertorio, soprattutto del suo ultimo spettacolo Io sono il peggiore, a battute sui protagonisti della scena politica. In realtà Grillo impiega mezz’ora prima di pungere volti noti e meno noti del Movimento. Prima il fondatore dei Cinque Stelle attacca un grande ex: «Giggino la cartelletta, parlo di Di Maio , era il politico più preparato ma non pensavamo si facesse prendere dal potere di organizzare le persone. Conte l’abbiamo scelto io e lui. Io guardavo i programmi, le idee, se è di destra o sinistra non importa, se un’idea è buona. Ma poi ci ha pugnalato…».

Poi ironizza sull’attuale leader stellato, Giuseppe Conte: «Quando l’ho scelto non era iscritto al Movimento. È un bell’uomo, un laureato, parla inglese, poi parlava e si capiva poco… perfetto per la politica… ma è migliorato». Poi ammette: «C’è stato un bel litigio all’inizio». C’è anche una sferzata contro l’esecutivo Meloni. «Questo governo è una decalcomania, più gli sputi sopra più si appiccica. Devi stare fermo e quando si asciuga si stacca da solo», dice Grillo. E aggiunge: «Il tessuto sociale si sta scollando» e il governo «cerca di fare quello che può».

 

Eppure lo show del garante Cinque Stelle era iniziato con altri auspici. «Questa è una campanella. Se vado fuori tono mi suoni», aveva detto entrando nello studio tv. Ma Grillo poi è stato un fiume in piena, citando aneddoti già presenti negli ultimi spettacoli. E infilando battute. Unica costante che ripete più volte, quella che sembra una boutade, ma che segna una scelta (forse) definitiva tra spettacolo e politica. «Non posso condurre o portare a buon fine un movimento politico, mi sono ritirato a guardare cosa succede», dice diverse volte.

Solo al mondo dei media e della tv il fondatore riserva un egual numero di battute (quasi sempre stoccate). Tra il serio e il faceto, Grillo ricorda: «Ho fondato il Movimento ma mi ero iscritto al Pd, ad Arzachena». E arringa: «Io sono qui per capire se sono il peggiore. Sì, io sono il peggiore. Io ho peggiorato questo Paese, non c’è battuta. L’ultima intervista con Vespa ho perso le elezioni, tutti quelli che ho mandato aff… sono al governo, ho combattuto tutto il mondo ed ora vado in un bar e mi fate pagare il caffè». E ancora: «Bruno Vespa ha scritto un libro Da Mussolini a Beppe Grillo ma vi rendete conto? Io quando vedo un suo libro in autogrill, lo copro con quello di Casalino, toh!». Sono lontani gli anni dello Tsunami tour, del Grillo megafono M5S: lui stesso spiega di avere almeno quattro vite. L’ultima è una nuova pagina, sempre più lontana dalla ribalta dei palazzi.

dal Fatto Quotidiano

Beppe Grillo, show da Fazio: “Tutti quelli che ho mandato affanc*** sono al governo. Meloni? Cadrà da sola”. Poi attacca Bongiorno: “Fa comizietti davanti ai tribunali”

Sfotte Luigi Di Maio e Giuseppe Conte, rivendica alcune delle misure bandiera dei 5 stelle come il Reddito di cittadinanza e il Superbonus, profetizza che il governo di Giorgia Meloni cadrà da solo. Poi, all’improvviso, l’attacco alla leghista Giulia Bongiorno, avvocata della ragazza che accusa di stupro suo figlio Ciro e altri tre ragazzi. Un’incursione che Fabio Fazio stoppa subito, definendola “inopportuna“. Per il resto il ritorno di Beppe Grillo in televisione dopo quasi dieci anni è uno show alla vecchia maniera: battute al vetriolo, aneddoti personali, critiche al potere e al governo. Anche se, alla fine, il comico genovese non parla troppo di attualità politica.

“Non posso condurre un movimento politico, sono il peggiore” – L’ultima volta di Grillo in tv risaliva al 2014, quando nel giro di due mesi aveva risposto alle domande di Bruno Vespa a Porta a Porta e di Enrico Mentana su La7. A Che tempo che fa, invece, di domande a Grillo ne arrivano poche: Fazio non riesce quasi mai a interrompere il comico, che si siede sulla sua poltrona solo per qualche minuto. Per il resto vaga per lo studio, tenendo banco col suo flusso di invettive e battute. Abito blu e campanella portata in dote al conduttore, il fondatore del Movimento 5 stelle avverte subito il pubblico del canale Nove: “Se vado fuori tono lui suona”, dice rivolto a Fazio. E visto che il conduttore l’aveva introdotto facendo vedere gli insulti che ciclicamente gli sono stati lanciati, il comico genovese comincia il suo intervento con una sorta di autoanalisi: “Sono qui per capire se sono il peggiore – dice rivolto alla platea – se ho peggiorato questo Paese, non è una battuta. Dopo l’ultima intervista con Vespa abbiamo perso elezioni, tutti quelli che ho mandato a fanculo sono al governo quindi sono il peggiore. Sono qui per capire se devo continuare o meno, ho portato Skype, ho parlato della Parmalat, ho combattuto tutto il mondo ed ora vado in un bar e mi fate pagare il caffè.”. Il primo pensiero politico, invece, è ovviamente per la sua creatura, il Movimento 5 stelle: “Noi siamo stati un movimento evangelico, siamo nati il 4 ottobre, il giorno di San Francesco – dice – Io ho una confusione totale non posso condurre e portare a buon fine un movimento politico, non sono in grado”. E a Fazio che gli fa notare il perchè non se ne fosse accorto prima, replica: “Ma c’era Casaleggio, lui era un organizzatore e aveva del metodo, io faccio danni anche da solo quando sono a casa. Ho una confusione totale, ecco perché mi sono ritirato e a guardare cosa succede, la mia rabbia è una rabbia buona, ce l’ho ancora. Io sono buono dentro e la rabbia buona è necessaria per l’anima”. La tentazione per la battuta è troppo forte anche quando ricorda le origini: “Ho fondato il Movimento, ma mi ero iscritto al Pd, ad Arzachena”.

“Quando Conte parlava si capiva poco, ma è migliorato” – Di attualità politica il fondatore dei 5 stelle ne tocca poca. Sul governo di Giorgia Meloni dice: “Io conosco pure l’ultimo dei Mohicani che è Salvini, ma a fare un’opposizione totale sempre, anche un orologio rotto segna almeno due volte al giorno l’ora esatta. Questo governo è una decalcomania più gli sputi sopra più si appiccica. Bisogna stare fermi: quando si asciugherà cadrà da solo“. Fazio gli chiede come mai ha deciso di fare politica: “La politica la facciamo tutti, io la facevo quando facevo la spesa, parlavo dell’acqua pubblica o della macchina ad idrogeno. Poi mi hanno chiesto: e ora? Cosa facciamo? Ora che ce lo hai detto? Ok – ho risposto – le prendiamo e le portiamo dentro le istituzioni”. Su Luigi Di Maio, appellato “Giggino a cartelletta“, Grillo ricorda: “Era il politico più preparato, ma non pensavamo si facesse prendere dal potereConte l’abbiamo scelto io e lui. Io guardavo i programmi, le idee, se è di destra o sinistra non importa, se un’idea è buona. Ma poi ci ha pugnalato…”. E a proposito dell’ex premier ha aggiunto: “Conte non era iscritto al Movimento, è un bell’uomo, un laureato, parla inglese, poi parlava e si capiva poco… perfetto per la politica… ma è migliorato. Lui arrivava dall’università, era scrittore, avvocato. Adesso lo vedete, ci mette un pò di cuore“. Poi la difesa delle misure simbolo dei 5 stelle: “Nella politica hai idee e poi è ovvio che quando entri nelle istituzioni, quell’idea viene frammentata. Era un’idea anche il Superbonus edilizio, con Draghi eravamo d’accordo che doveva durare 5 anni. Eravamo d’accordo anche sul reddito di cittadinanza, abbiamo pensato ai navigator e poi ho lanciato le brigate di cittadinanza..”

L’attacco a Bongiorno – Arriva a sorpresa, invece, l’attacco a Giulia Bongiorno, senatrice della Lega e avvocato difensore della ragazza che accusa Ciro Grillo e tre suoi amici di stupro. “È un avvocato – dice Grillo – presidente della commissione Giustizia, è una senatrice della Lega che fa comizietti davanti ai tribunali, dove c’è una causa a porte chiuse… E’ inopportuno. Si mischia tutto e vediamo cosa succede”. Fazio lo blocca subito: “Anche questo è inopportuno”. In passato il comico aveva diffuso un video sui social in cui difendeva il figlio e gli amici sotto inchiesta, provocando ovviamente roventi polemiche.

“Nel mio testamento mi sono lasciato tutto” – Non mancano, per il resto, pezzi tipici della comicità dell’artista genovese. “Io credo nella reincarnazione. Sul mio testamento mi sono lasciato tutto a me, non so se rinasco”. E ancora: “Bruno Vespa ha scritto un libro che s’intitola: Da Mussolini a Beppe Grillo. Ma vi rendete conto? Io quando vedo un suo libro in autogrill, lo copro con quello di Casalino, toh!”. Fino agli aneddoti autobiografici: “A Genova io vivevo in un palazzo dove abitava un commerciante, il macellaio, quello del bar e un serial killer, Donato Bilancia. Eh sì, mia mamma era amica della mamma di Donato Bilancia che aveva fatto 17 omicidi. Allora, non c’erano i cellulari e mia mamma mi diceva: Se torni tardi fatti accompagnare da Donato che sennò non sto tranquilla”. Alla fine, dopo un’ora di monologo, Grillo torna a rivolgere al pubblico la domanda iniziale: “Allora, voglio sapere: secondo voi cosa devo fare? Siate sinceri”. Qualcuno dal pubblico ha gridato: “Il comico!”.

da Virgilio

Grillo da Fazio a Che Tempo Che Fa: “Ho peggiorato questo Paese. Di Maio ci ha pugnalato, Conte un bell’uomo”

Beppe Grillo è tornato in tv da dove mancava dal 2014 (l’ultima intervista la concesse a Bruno Vespa). Ha scelto Che Tempo Che Fa, venendo ospitato da Fabio Fazio. Il fondatore del Movimento 5 Stelle, pronti via, ha dato al conduttore una campanella.

“Se vado fuori tono suonala”, ha spiegato, rimarcando di avere un abbassamento, “devo alzare la voce, non è rabbia”. Dopodiché ha avuto inizio l’attesa chiacchierata.

Grillo da Fazio: “Io sono il peggiore”

“Io sono qui per sapere chi sono e cosa pensate di me e chi siete voi – ha esordito -. Io sono il peggiore, sì sono il peggiore. Io ho peggiorato questo Paese, non c’è battuta. Dopo l’ultima intervista con Vespa abbiamo perso elezioni, quelli che ho mandato a fanc*lo sono al governo quindi sono il peggiore”.

 

Beppe Grillo ospite a Che Tempo Che Fa.Fonte foto: ANSA

 

E ancora: “Sono qui per capire se devo continuare o meno, ho portato Skype, ho parlato della Parmalat, ho combattuto tutto il mondo ed ora vado in un bar e mi fate pagare il caffè… “.

“Casaleggio organizzatore, io faccio danni”

“Non posso condurre e portare a buon fine – ha aggiunto – un movimento politico, non sono in grado. Ma c’era Casaleggio, lui era un organizzatore e aveva del metodo, io faccio danni anche da solo quando sono a casa”.

“Ho fondato il Movimento ma mi ero iscritto al Pd, ad Arzachena – ha detto ridendo -. Ho una confusione totale, ecco perché mi sono ritirato e a guardare cosa succede, la mia rabbia è una rabbia buona, ce l’ho ancora. Io sono buono dentro e la rabbia buona è necessaria per l’anima”.

L’ironia su Conte e la delusione Di Maio: “Ci ha pugnalato”

Conte non era iscritto al Movimento, è un bell’uomo, un laureato, parla inglese, poi parlava e si capiva poco, perfetto per la politica… ma è migliorato. Conte arrivava dall’università, era avvocato, scrittore. Adesso lo vedete, ci mette un po’ di cuore”. Così Grillo sull’attuale leader del M5s.

E su Di Maio, attuale rappresentante speciale dell’Ue per la regione del Golfo“Giggino la cartelletta, parlo di Di Maio, era il politico più preparato ma non pensavamo si facesse prendere dal potere di organizzare le persone. L’abbiamo scelto io e lui, Conte. Io guardavo i programmi, le idee, se è di destra o sinistra non importa, se un’idea è buona. Ma poi ci ha pugnalato”.

Infine spazio a un aneddoto particolare: “A Genova io vivevo in un palazzo dove abitava un commerciante, il macellaio, quello del bar e un serial killer, Donato Bilancia. Eh sì, mia mamma era amica della mamma di Donato Bilancia che aveva fatto 17 omicidi”.

“Allora, non c’erano i cellulari e mia mamma mi diceva: “Se torni tardi fatti accompagnare da Donato che sennò non sto tranquilla”, ha concluso  Grillo.

fabio-fazio-beppe-grillo-ctcf-2Fonte foto: ANSA
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