I poco Nobili intenti di Arabia Viva

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Alfredo Morganti
I poco Nobili intenti di Arabia Viva
Ricorderete le polemiche ogni qualvolta il governo abbia deciso di chiudere un’attività per non accrescere il rischio già alto di contagio. È accaduto, ad esempio, con gli impianti sciistici. Si protestò: avete deciso di chiudere troppo tardi, dovevate farlo prima, perché le chiusure vanno programmate; i gestori avevano già predisposto le aperture e ora sono in difficoltà. In realtà i gestori volevano solo riaprire, punto, senza tante menate. Comunque. Ricorderete che il cambio di governo impedì che l’ordinanza di chiusura partisse per tempo, e che anzi fu la prima iniziativa presa dall’esecutivo e dal ministro Speranza, non appena Draghi si insediò, mentre tutti gli altri erano intenti a beatificare il nuovo premier e pensavano solo ai soldi UE. Guai dunque alle iniziative prese all’impronta, si ammonì allora e in altre occasioni!
Oggi l’esecutivo ha più o meno indicato in inizio maggio un primo ritorno alle zone gialle. In qualche modo “programmando” la nuova fase, indicandone per tempo l’inizio, sulla base dell’attuale fase di vaccinazione e delle evidenze scientifiche volta per volta prese in esame. È difficile prevedere l’andamento del contagio con troppo anticipo, tuttavia inizio maggio è parsa una data indicativa e realistica per riassegnare il giallo alle regioni più “virtuose”. Voi non lo immaginerete, ma è scattata la polemica anche qui, ovviamente in senso opposto a quella precedente. Adesso è sbagliata la “programmazione”, pensate! È sbagliato indicare orizzonti temporali, di modo che gli interessati si orientino per quella data. Sentivo in tv un certo Luciano Nobili (forse un epidemiologo dell’OMS candidato al premio Nobel) ribattere che non si deve dire “maggio”, ma, quando ci sarà l’opportunità e i dati lo consentiranno, si dovranno allentare immediatamente i lacci alle attività economiche. Così, all’impronta e senza troppe chiacchiere. Magari anche domani, o ieri, perché no?
Questa di Nobili è una specie di “variante” (anche le polemiche, le chiacchiere e le cazzate hanno delle varianti,) del vecchio “aprite aprite” dinanzi alla chiusure – e “chiudete chiudete” dinanzi alla riaperture. Ora si dice “programmate” quando si è agito di getto in base alle evidenze immediate e “facciamo le cose al volo” quando si indica un orizzonte temporale orientativo. Il giochino di Nobili è sempre lo stesso, invece, senza varianti: strizzare l’occhio alle ‘categorie’, che è poi lo sport dalla destra. E pensare che quelli di Arabia Viva adesso hanno il “loro” governo, mica più quello di Conte, e quindi dovrebbero esserne contenti. E invece annaspano contro, non fosse altro per dare segni di vitalità e per continuare il solito gioco dei distinguo e dello #staisereno. A meno che l’obiettivo non sia Speranza (com’è per tutta la destra, peraltro) per sostituirlo con qualche caro amico, tipo Marcucci, che forse per questo voleva inchiavardarsi al seggio di capogruppo al Senato. Per delusione o per ripicca, chissà. Beh, stavolta #statesereni voi, mi viene da dire.
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