I social e certa umanità d’accatto

per mafalda conti
Autore originale del testo: Alfredo Morganti
I social e certa umanità d’accatto
Ho perso quasi di vista Instagram, perché tra tutti i social è quello dove i commenti sono più truci. Non ci si nasconde nemmeno più dietro un falso profilo. Ormai la trucidità ha raggiunto vette eccelse di vergognosa sfrontatezza personale. Detto ciò, è l’intero mondo social che mi pare funzioni soprattutto come valvola di sfogo di un’umanità che non amo granché, che impugna smart e PC solo per scaricare odio e tensione sociale e personale su questo o quello.
Siamo fuori dalle regole della democrazia e molto dentro ormai a quelle del branco, che aggredisce vigliaccamente, colpisce e poi si ritira nella propria tana di presunta rispettabilità. Leggevo sotto i post di Roberto Speranza, persona onesta e rispettabilissima, commenti anche opposti ma caratterizzati dalla stessa rabbia e dallo stesso tenore insultante. È come se un velo di risentimento e vigliaccheria abbia pervaso l’intero campo politico e sociale, trasversalmente agli schieramenti, e abbia dipinto di nero tutte le vacche, che pure originariamente erano di vari colori.
Voi direte: basta stare fuori dai social e il problema è superato. In parte è così, ma in parte no. I social sono lo specchio di un malessere e di una rabbia che circolano in dosi massiccie nella società, oltre gli schieramenti, tarsversalmente alle opinioni. È qui il male, nel crogiuolo di odio e risentimento che si spande ovunque come una pece e che il Covid sta amplificando. Soprattutto in chi pensa che l’attuale situazione di crisi dipenda da chi prende misure opportune per contrastare il virus, non dal Covid stesso.
Non provo da tempo alcun ottimismo sociale, nemmeno della volontà, ma solo il dovere personale di contribuire in qualche modo al bene comune. Che, da una parte, è frutto dell’educazione ricevuta, e dall’altra del desiderio comunque di offrire aiuto ai più fragili, ai più deboli, a chi è sfruttato, a chi vive in forme subordinate la propria vita. Nulla di più, nulla di meno. Certe volte mi sfiora persino l’idea che l’umanità, soprattutto in alcune sue componenti, non meriti alcun interesse, anzi. Meno male che riesco ancora a scacciarla via.
Babelezon bookstore leggi che ti passa

Articoli correlati

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.